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Organizzazione

Cgil, Cisl e Uil giudicano il Def “debole”, lo sviluppo e il lavoro “sono i grandi assenti”. Lo ha detto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, al termine della segreteria unitaria con Cisl e Uil dedicata alla valutazione della manovra del governo. Secondo i sindacati, anche sugli investimenti per le infrastrutture, sulla sanità, su formazione e istruzione “c’è un’assenza di idea di futuro”. Il Def è “del tutto insufficiente per far ripartire il Paese”, ha sottolineato Furlan (Cisl). Oltre al fatto, come ha rimarcato Carmelo Barbagallo (Uil), che “mancano investimenti per le infrastrutture, risorse per i contratti della pubblica amministrazione, fisco e Mezzogiorno”.

Nella nota di aggiornamento del Def, spiega Camusso, spicca “l’assenza di un’idea del futuro e delle prospettive del Paese, che invece ha bisogno di uscire con determinati elementi dalla crisi degli anni scorsi”. Per il segretario generale Cgil “è stato un incontro molto utile e una discussione positiva, in particolare ci siamo confrontati sull’aggiornamento del Def e, quindi, sugli annunci che si determinano per la legge di bilancio. Abbiamo condiviso un giudizio generale sulla non intenzione di misure utili su sviluppo e lavoro, temi che sono assenti come quelli degli investimenti, infrastrutture, sanità, formazione, conoscenza e istruzione”. Camusso ha poi posti il tema sulla questione fiscale, che va “nella direzione sbagliata, a partire dai condoni e allo spostamento di reddito da lavoro e pensioni verso altri”. Sul reddito di cittadinanza ha sottolineato che “per il momento è molto fumoso”, soprattutto in rapporto alle prospettive di lavoro.
Cgil Cisl e Uil hanno deciso di mettere a punto una piattaforma unitaria, che parta da lavoro fisco e pensioni, che verrà sottoposta al varo degli esecutivi unitari e poi alla discussione degli attivi nei territori e delle assemblee nei luoghi di lavoro (dalla seconda metà di ottobre) e chiedono che si apra il confronto con il governo e il parlamento.

Nel testo del governo mancano, si legge in una nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil, “sia gli investimenti infrastrutturali, materiali e immateriali, sia quelli sociali, oltre a interventi sulla ricerca, sulla formazione e sull’innovazione. Del tutto assenti sono i riferimenti all’innovazione e alla Pubblica amministrazione e nel rapporto con la contrattazione in essere e quella ancora da svolgere. Fumosi i riferimenti al reddito di cittadinanza e al suo collegamento con il lavoro. Problemi esistono anche rispetto ai temi del mezzogiorno e del lavoro discontinuo e precario”.

Rispetto “a quota 100 c’è una base di confronto, ma manca un riferimento sulla previdenza per i giovani e le donne e la separazione tra previdenza e assistenza. Sul fisco, nel Def non si prevede nulla nel merito, per quanto riguarda l’evasione fiscale, anzi, in controtendenza appare il pericolo che vi siano nuovi condoni”. Cgil Cisl Uil avanzeranno “un documento di proposta unitario che sarà arricchito dalla discussione negli attivi unitari che si svolgeranno in tutti i territori e nelle assemblee nei luoghi di lavoro. Il documento sarà inviato e presentato al governo e al Parlamento”

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