Apprendiamo dalla stampa che la conferenza dei capigruppo avrebbe messo in calendario per il 28 settembre la proposta del M5S di abolire il contributo pubblico all'editoria. Scelta scellerata quella di sopprimere il contributo pubblico: così si favoriscono i grandi gruppi editoriali a scapito del pluralismo culturale e territoriale.
Questi signori abbiano il coraggio di proporre la soppressione dell'art. 21 della Costituzione. E magari sarebbero pure tentati di farlo data l'abissale distanza politica e culturale tra i padri Costituenti e questi sedicenti politici formati culturalmente dagli spot pubblicitari.