Le percentuali di remunerazione degli edicolanti sono ferme a più di 15 anni fa e la Federazione Italiana Editori Giornali non ha ancora iniziato delle serie trattative per il rinnovo dell’Accordo di Categoria e ha rifiutato il confronto sulla nostra piattaforma che contiene una serie di proposte economiche essenziali per il futuro della rete di vendita." Lo denuncia una nota del Sinagi, il sindacato del giornalai affiliato a Slc Cgil.
"In questi anni hanno chiuso migliaia di edicole e le vendite dei quotidiani e periodici sono calate di oltre il 50%, ma la FIEG rimane indifferente alla crisi della rete di vendita."
"La rete di vendita della stampa è un bene prezioso, un presidio importante per il pluralismo e il diritto all’informazione ed anche una rete di prossimità con notevoli margini di sviluppo, ma la FIEG non sembra interessata a questa rete dedicata all’informazione e non sembra intenzionata a riconoscere alle edicole il giusto adeguamento delle condizioni economiche. Questo atteggiamento degli Editori non può più essere tollerato!"
"È evidente che se si vuole conservare una rete dedicata all’informazione bisogna urgentemente individuare risorse e adeguate remunerazioni - prosegue la nota. La “ricetta” della FIEG è, invece, quella di affamare la rete di vendita e dare i giornali a chiunque voglia venderli, sostituendo gli edicolanti alle Poste (abbonamenti in edicola e consegna porta a porta) e ai Distributori Locali (edicola madre per i punti vendita che i Distributori Locali non intendono rifornire)."
"Per denunciare questo stato di cose che compromette seriamente il diritto all’informazione pluralista dei cittadini e per denunciare l’irresponsabile atteggiamento della FIEG, il SINAGI - conclude il comunicato - ha indetto una Manifestazione di presidio nazionale (alla quale lo SNAG e l’USIAGI hanno aderito) per il 28 gennaio mattina in Piazza Montecitorio fino alle ore 13 circa."