(U.S. Slc Cgil) - Pisa, 27 settembre – Quali sfide alla salute e sicurezza dei lavoratori nel settore packaging e tissue? Il sindacato internazionale ne ha discusso oggi a Pisa, nella conferenza a cui hanno partecipato Slc Cgil, Fistel Cisl, industriAll, UNI global, etui.
Chiaro il nostro messaggio: per raggiungere l’obiettivo “morti zero” fissato dalla direttiva Ue, «dovremo misurarci con i rischi professionali legati alla riorganizzazione del lavoro introdotta dall’intelligenza artificiale», avverte Giulia Guida, segretaria nazionale Slc Cgil.
«Contrattazione collettiva e legislazione sono i pilastri per governare questo processo» incalza la segretaria, evidenziando la necessità di «muoversi in sinergia con il sindacato europeo, perché le aziende di questo settore hanno una dimensione globale e le buone pratiche conquistate in Europa o negli Stati Uniti vanno estese ai lavoratori di tutti i Paesi».
Ma come vanno le cose in Italia? Con i principali produttori di carta e imballaggi attivi sul nostro territorio (Ds Smith, Lucart, Burgo, Seda) «la contrattazione è stata dirimente per prevenire i contagi da Covid-19 – riassume Alessandra Tommasini, responsabile Salute e sicurezza di Slc Cgil – ma per rafforzare la normativa nazionale sulla sicurezza bisogna intervenire sulla catena degli appalti», dove le regole sono spesso disattese per comprimere il costo del lavoro e «rilanciare quanto previsto dal patto su salute e sicurezza di Cgil, Cisl e Uil».