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INDUSTRIA E ARTIGIANATO

Le Segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Carta e Stampa intendono sollevare una questione di fondamentale importanza concernente la recente implementazione di controlli a distanza sui lavoratori all’interno dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Questa problematica si inserisce nel contesto delle contestazioni disciplinari ricevute da alcuni dipendenti, in riferimento all’articolo 7 della Legge 300/1970 e all’accordo sindacale vigente. Va sottolineato che, nonostante la maggiore elasticità introdotta dalla legislazione sul job act, gli accordi attualmente vigenti presso il Poligrafico offrono una salvaguardia significativa per i diritti dei lavoratori, i quali non possono essere oggetto di richiami o di misure disciplinari basati su tali controlli.
Si ricorda che la Legge 300/1970, conosciuta come Statuto dei Lavoratori, stabilisce chiaramente che le attività di controllo sui dipendenti devono essere condotte nel rispetto della loro dignità e con modalità che salvaguardino la loro privacy. Pertanto, è imprescindibile un’analisi approfondita delle modalità adottate dall’azienda per il monitoraggio della presenza e dell’orario di lavoro dei dipendenti.
Riguardo alle contestazioni disciplinari indirizzate ad alcuni lavoratori dell’IPZS e alle presunte anomalie riscontrate nel rispetto dell’orario contrattualmente stabilito, si segnala che tali verifiche sono state effettuate senza una preventiva comunicazione chiara e trasparente in merito ai criteri e agli strumenti utilizzati. L’accordo sindacale attualmente in vigore stabilisce esplicitamente che i controlli debbano avere finalità informative e di ottimizzazione delle risorse, e non devono essere utilizzati a fini disciplinari.
La scelta dell’azienda di monitorare le presenze lavorative attraverso strumenti di controllo a distanza, senza il consenso esplicito dei lavoratori e senza la necessaria trasparenza, rappresenta una violazione della loro privacy. Tali pratiche non solo rischiano di generare un clima di sfiducia e tensione all’interno dell’ambiente lavorativo, ma possono anche ledere la dignità e i diritti fondamentali dei lavoratori, in aperto contrasto con le disposizioni dell’accordo sindacale e le normative vigenti.
Le Segreterie Nazionali sono disponibili a comprendere le ragioni sottese a tali decisioni aziendali, ma esprimono ferma opposizione alle modalità e all’utilizzo finale, in particolare qualora queste ultime possano essere orientate verso sanzioni disciplinari. Si evidenzia, in tal senso, che esistono altri accordi firmati da queste segreterie, inclusi quelli sulla videosorveglianza, stipulati in maniera responsabile per tutelare il patrimonio dell’istituto e la sicurezza fisica dei lavoratori. Tuttavia, tali accordi dichiarano esplicitamente che non possono essere utilizzati per sanzioni o richiami a fini disciplinari.
Pertanto, si richiede con urgenza una revisione delle modalità di controllo adottate, affinché si possa garantire il rispetto della riservatezza dei lavoratori, così come previsto dalla legge e dalle intese sindacali. Si invita altresì a fornire chiarimenti dettagliati in merito ai criteri utilizzati per le contestazioni, consentendo così una valutazione della correttezza e della legalità delle procedure seguite.
Confidando in un dialogo costruttivo volto alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori, le Segreterie Nazionali chiedono un incontro da farsi nel più breve tempo possibile.

Roma, 17 dicembre 2024

Le Segreterie Nazionali

SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, UGL CHIMICI
Michele Lunetta, Nicola Pellicano, Roberto Retrosi, Enzo Valente

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