Dichiarazione di Massimo Cestaro, segretario generale Slc Cgil
Per la casa Editrice Mondadori lavorano oltre 300 fra contratti a progetto e partite iva individuali. Ci lavorano da molti anni, alcuni anche da più di dieci.
Il sindacato ha chiesto più volte, anche di recente, di poter discutere della loro condizione per trovare soluzioni dignitose e corrette di lavoro, tanto che il tema del lavoro “atipico” è stato uno dei punti centrali dell’ultima piattaforma sindacale unitaria per il rinnovo del Contratto Nazionale per il settore grafico.
In questi giorni la situazione dei precari in Mondadori è assurta alle cronache di stampa perché una lavoratrice precaria ha denunciato una difformità di trattamento della casa editrice nella gestione di qualche singolo caso.
Dalle testimonianze dei precari vicini al sindacato, ma anche dalle dichiarazioni delle associazioni dei precari dell’Editoria, potrebbe essere in corso un tentativo del gruppo editoriale di trasformare i contratti di collaborazione in partita iva o di essere inviati allo stesso lavoro attraverso agenzie di lavoro “interinale”.
L’Slc Cgil ha già fatto presente, da tempo, la necessità di valutare la situazione dei rapporti di lavoro “non subordinati” nell’editoria, assunto che il settore attraversa certamente una crisi assai profonda, ma che ciò non può esimere le parti sociali dal tentativo di trovare soluzioni per attività lavorative che, lo si voglia o no, sono direttamente connesse alla realizzazione dei prodotti editoriali.
Sarebbe stato utile che la “riforma Fornero” avesse consegnato alle parti sociali l’obbligo di intraprendere un percorso di “emersione” dal mare di rapporti di lavoro atipici dopo l’ubriacatura legislativa succeduta negli anni; ma forse sarebbe stato chiedere troppo ad un ministro tecnico così palesemente autoreferenziale.
Ciò che è sicuro è che nella prossima tornata contrattuale, torneremo a riproporre il tema della normazione contrattuale dell’insieme dei lavoratori, anche sulla scorta della impostazione assunta dalla CGIL tesa a costruire contratti di lavoro sempre più inclusivi.