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Oggi è uscito il testo di selezione così come è stato sottoscritto il 23 dicembre u.s. da Fistel Cisl, Uilcom Uil, UGL Telecomunicazioni con la Rai.

La scelta contraddice lo spirito dell'Accordo del 4 luglio 2013.

 Si è passati dalla regolazione di un sistema fuori controllo per anni e la conseguente, ed inevitabile, sanatoria per le posizioni ricoperte da lavoratori precari (progressiva stabilizzazione a tempo indeterminato) ad una nuova selezione aziendale su personale che aveva già selezionato in precedenza, magari 15 anni fa.

Come si legge, il bando limita ogni possibilità di "emersione" a 350 lavoratrici e lavoratori, ESCLUDENDO TUTTI GLI ALTRI DA OGNI PROCESSO DI STABILIZZAZIONE.

Chi saranno i 50 fortunati ed i 300, abbastanza fortunati, lo deciderà la Rai.

Questo basterebbe a chiudere un comunicato dove si evidenzia la sconfitta di un progetto sindacale di normalizzazione contrattuale e di regolazione delle tutele, se non fosse che ci ha messo del suo anche il Governo.

Infatti, con il Jobs Act, si è decretato che anche i "fortunati e quelli un pò meno", non avranno le tutele che spettano ai loro colleghi a tempo indeterminato assunti entro febbraio 2015.

Cancellati art. 18 e peggiorate le condizioni in caso di licenziamento collettivo.

A questo punto, la domanda che ci poniamo è perché si dovrebbe ancora tener conto di Accordi regolatori che hanno definito le modalità di assunzione progressiva, in un quadro che è cambiato totalmente.

Evidente che la strada migliore sarebbe quella di sanare le posizioni (assunzioni a tempo indeterminato prima dell'entrata in vigore del Jobs Act), ma non si dovrebbe escludere la possibilità di normare in Contratto Collettivo di Lavoro per garantire maggiori tutele.

La questione è che la Rai, da ultimo sbigottita dall'OPA berlusconiana, non ha più voce per parlare e testa per pensare, quindi il rischio è che l'unica soluzione per centinaia di lavoratori, i circa 1500 atipici censiti, i Td presenti nei bacini (circa 1000) se volessero aspirare alle tutele dei loro genitori o colleghi più anziani dovrebbero fare le cause, condizione che se vincessero li porterebbe ad aver riconosciuta l'assunzione a tempo indeterminato al primo contratto avuto in Rai.

Chiaro che noi assisteremo sino in fondo le lavoratrici ed i lavoratori traditi dalla Rai e dal Governo.

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