Il TAR del Lazio non ha considerato un danno, per lo svolgimento dell’attività di servizio pubblico, la riduzione del canone Rai per 150 milioni di euro!!!
Con queste motivazioni il Tribunale Amministrativo del Lazio ha respinto il ricorso intentato da Slc Cgil, Uilcom Uil, Federconsumatori e Adusbef in rappresentanza di lavoratori Rai e consumatori.
Questa sentenza non modifica la nostra valutazione, e crediamo anche quella dei lavoratori, circa il grave danno perpetrato agli utenti e ai lavoratori del servizio con il taglio di 150 milioni di euro voluto dal d.l. 66/2014 e successivi.
Non nascondiamo che ci colpisce e ci crea disagio una sentenza che sembra non voler intervenire su scelte del Governo che di fatto destrutturano la corrispondenza tra l’attività di servizio pubblico, definita attraverso il contratto di servizio, e la tassa di scopo (canone).
Giuridicamente, a nostro avviso, il TAR, per un verso, sbaglia a ritenere che l'attuazione del d.l. 66/2014 - cioè del taglio di 150 milioni - non richieda una, sia pur minima, attività amministrativa da parte del MISE; per l'altro, distorce e travisa la funzione dello strumento della class action pubblica, richiedendo ai ricorrenti la prova - che è pressoché impossibile da fornire - della diminuzione della qualità del servizio pubblico a seguito del "taglio" subito.
Questa timidezza del TAR, che, in pratica, ha deciso di non decidere sulla materia, svilisce e svuota il senso dello strumento della class action pubblica che, se interpretato in tal modo, finisce per costituire un mero simulacro, privo di concreta utilità per i cittadini.
Per chi lavora in Rai è evidente che tipo di danno l’azione del Governo sta comportando, di cui la vendita di Rai Way è solo la maggiore evidenza.
Come organizzazione sindacale, contro molti interessi, ci siamo battuti (anche utilizzando lo strumento legale) provando ad evidenziare comportamenti e scelte che danneggiano il servizio pubblico Radio Televisivo, cosa che, nonostante l’attuale pronunciamento del TAR, continueremo a fare con tutti gli strumenti a nostra disposizione.
Scarica la diffida all'Agcom: Diffida_AGCOM 3-4-2015
Scarica la diffida al Mise: Diffida_MISE 3-4-15