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Risposta a lettera RUO/RIO/RS/ 5878 su PDR

Egregio Direttore,
con riferimento alla comunicazione in oggetto relativa al dato previsionale del MOL di 602 milioni di euro, da voi fornitoci successivamente al risultato di MOL consuntivo 456,1 milioni di euro, eccepiamo quanto da voi asserito nelle argomentazioni fornite dai vostri uffici.
Evidenziamo l’esclusione dal MOL del valore relativo alle spese dei diritti sportivi, valore economico pari a 94,6 milioni di euro che è stato rilevato dal documento inviato a tutti i lavoratori Rai denominato Consolidated Financials 2014.
Rimarchiamo l’esclusione dal MOL consuntivo della somma di 150 milioni di euro, in attuazione della Legge 89 del 2014 che prevedeva la riduzione dei proventi del canone da attribuire alla RAI per il 2014, senza che questo valore, che è da considerarsi, per come definito dalla norma, contributo straordinario una tantum, sia stato ridotto anche dal dato previsionale del MOL.
Evidenziamo, a buon diritto, l’esclusione dal MOL del valore relativo alla vendita parziale di Rai Way, 223 milioni di euro, indicato nel bilancio consuntivo come proventi e oneri straordinari, in quanto irripetibili e non legati alla attività preminente dell’Azienda.
Il combinato disposto di tali elementi contabili impedisce il raggiungimento del risultato di MOL previsionale che avrebbe consentito l'erogazione del Premio di Risultato, ma ha permesso di giungere ad un utile di esercizio di 57,9 milioni di euro, valore che potrebbe prospettare, come è già avvenuto
per l'utile prodotto da Rai Way, la distribuzione agli azionisti (o soci) invece di scegliere un reinvestimento nell’Azienda.
In ultima analisi, ci risulta altresì incomprensibile come la Rai, a fronte di una detrazione di 150 milioni di euro dal canone, non abbia effettuato un nuovo calcolo previsionale che, con l’incertezza di reperimento di nuove risorse (avvenuta in seguito alla collocazione in borsa di Rai Way), non prevedesse un valore diverso e inferiore del risultato rispetto ai 602 milioni di euro di MOL da voi comunicatoci.
Da questo quadro, al di là delle partite contabili che segnano anche qualche differenza nei decimali: 456,1 di MOL nella vostra lettera, 446,8 nella voce di bilancio pubblicata sul sito e approvata del CDA Rai in data 16 aprile 2015 (che nella scala adottata corrisponde ad una differenza di qualche milione di euro), si cancella totalmente l'impegno dei lavoratori al raggiungimento di tale risultato.
Si può sostenere, numeri alla mano, che i 57, 9 milioni di utile sono frutto di una vendita parziale di un asset strategico, obbligata da una sottrazione di somme improprie da parte del Governo, di una stretta sul personale, sul salario e sulle condizioni del lavoro.
Rammentiamo che il valore del PDR per i nostri rappresentati equivale a circa 15 milioni di euro, il blocco del rinnovo contrattuale vale circa 20 milioni di euro l'anno (contratto nazionale che è scaduto da più da 16 mesi).
Da questi numeri è facile capire che quanto dovuto ai lavoratori, valori economici che anno su anno l'Azienda dovrebbe accantonare in bilancio, in realtà sta costituendo il tesoretto che ha consentito un utile così elevato, utile oltretutto che rischia di essere trasferito al Ministero del Tesoro che è l’azionista al 99% della Rai e che ha creato le condizioni, indipendenti dall'attività industriale della Rai e dal buon lavoro fatto dalle sue maestranze, del mancato raggiungimento dell’obiettivo previsionale di Margine Operativo Lordo.
Il risultato è che i lavoratori della Rai pagano tre volte lo scotto di scelte della politica e dei vertici aziendali: più incertezza per il futuro, meno salario, peggiori condizioni di lavoro.
Pertanto risulta inadeguata la disponibilità della Azienda a ragionare solo sul modello di PDR, a due anni da un impegno preso e continuamente rinviato, in quanto appare evidente che la soluzione non può prescindere da una redistribuzione del risultato economico ai nostri rappresentati.
Premesso ciò, in difetto di vostre diverse valutazioni e di un confronto ex-novo sulla base di quanto argomentato con la presente, le scriventi si riservano di agire nei modi che riterranno più opportuni per la tutela dei diritti dei lavoratori.

Le Segreterie Nazionali Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil Ugl Telecomunicazioni Snater Libersind-ConFsal

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