I giorni 21 e 22 marzo, i lavoratori della Rai, hanno votato per il rinnovo di contratto di lavoro sottoscritto il 7 febbraio da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal dopo 37 mesi dalla scadenza. Il dato è nettissimo, ha partecipato al voto il 74% dei lavoratori: hanno votato si 7309 (93%), hanno votato no 543 (6,9%).
La partecipazione è un segnale importante di vitalità e di interesse rispetto ai temi affrontati nel rinnovo, infatti, al centro del testo non vi è solo l'incremento salariale, ma l'accompagnamento all'evoluzione tecnologica, investimenti ed efficientamento legato alla valorizzazione delle risorse interne attraverso un processo che vuole ridurre appalti e consulenze; infine, una nuova impostazione del mercato del lavoro, con elementi di trasparenza e certezza di percorso, per l'inserimento di nuovo personale.
Va inoltre ricordato quanto i tre anni trascorsi siano stati complessi dal punto di vista sindacale, con la ferma opposizione nei confronti delle scelte dei precedenti vertici che intendevano ridurre i costi attraverso la cessioni di asset strategici, esternalizzazioni di servizi e personale, riduzione del personale, taglio degli investimenti. Tutti elementi nettamente superati dall'impostazione di questo rinnovo e che, secondo quanto previsto tra gli impegni dell’azienda, dovranno trovare forma nel prossimo Piano Industriale per garantire al servizio pubblico l'uscita dalla crisi ed il rilancio.
Alla luce del dato referendario, ovviamente, le organizzazioni sindacali, nella giornata odierna, scioglieranno la riserva con la Rai per l'applicazione del testo contrattuale.