In data odierna Slc Cgil ha incontrato il Direttore Generale della Rai, Luigi Gubitosi, assistito dalla Direzione del Personale.
L'incontro è stato interamente dedicato alla descrizione del corposo Piano Industriale 2013/15.
Si è già condiviso che, a seguito degli incontri individuali di sigla, si aprirà un tavolo di confronto con tutte le OO.SS. per approfondire la discussione; al primo incontro sarà consegnato il materiale cartaceo.
Il Piano, sviluppato su 300 pagine, descrive l'andamento aziendale. I conti saranno ufficializzati nei prossimi giorni nel dettaglio (ricavi per 2800 milioni, negativo per 250 milioni [53 per il fondo esodi], entrate da canone 1700 milioni, entrate da pubblicità 750 milioni).
Il Piano Industriale, diversamente da quanto ideato dai precedenti vertici aziendali, è impostato su elementi di sviluppo, sia tecnologico che ideativo, sulla valorizzazione delle professionalità interne, la riduzione dei costi esterni e degli appalti.
Nello specifico individua, per i prossimi tre anni, investimenti tecnologici:163 milioni per la digitalizzazione dei TG, dei centri e delle sedi; 85 milioni per adeguare e superare le interferenze della rete, 20 milioni per la radio.
Si vuole anche aumentare le produzioni presso i due centri di produzione di Napoli e Torino, evidentemente sottoutilizzati, con un percorso diretto alla specializzazione delle produzioni dedicate.
Si intende valorizzare la produzione per e verso l'estero, con la costituzione di una realtà dedicata (Rai World).
Si intende agevolare la capacità produttiva, sia attraverso la leva dell'efficientamento sia attraverso la razionalizzazione nell'utilizzo degli studi e delle strutture dedicate.
Si ipotizza la vendita di alcuni immobili aziendali per agevolare l'acquisto di altre strutture che aiutino la produzione interna e la riduzione del ricorso a studi o strutture in affitto.
Si evidenzia l'esigenza di una pianificazione del palinsesto più a lungo termine, per meglio utilizzare il personale e per attrarre la pubblicità.
Si sottolinea l'esigenza di ridurre i centri decisionali e di spesa, realizzando una maggiore sinergia e operatività.
Si individua anche l'esigenza di attrarre, sia per la TV che per la Radio, pubblico più giovane, attraverso una programmazione rinnovata e lo sviluppo delle altre piattaforme, prima tra tutte quella web.
Nel Piano Industriale vi è una ritrovata attenzione al personale attraverso: il suo maggiore impegno, la valorizzazione delle risorse interne, un processo di ricambio generazionale attraverso l'esodo, l'assunzione anticipata dei TD in bacino, la selezione degli apprendisti.
Dai grafici mostrati sul personale si evidenzia, nel 2012, un lieve incremento dei dipendenti, spiegabile con il processo di stabilizzazione dei TD e, come previsto negli accordi, la riduzione dei TD presenti nei bacini, ma anche l'utilizzo eccessivo di forme atipiche di lavoro.
Slc Cgil, dopo aver sottolineato la propria impressione positiva sui contenuti del Piano, ha evidenziato l'esigenza di procedere con prudenza.
In fasi così delicate di evoluzione, anche se positive, vi è sempre il rischio di sottovalutare il percepito dei lavoratori e conseguentemente di raggiungere un risultato inferiore a quello atteso o addirittura di accendere estese conflittualità sindacali.
Sarà quindi opportuno, dopo aver avviato il tavolo, individuare momenti di confronto specifici, in parte già in calendarizzazione per quanto definito nel rinnovo contrattuale, con una forte attenzione a quanto declinato nel Piano Industriale.
Slc Cgil ha anche sottolineato il pesante effetto che, in diverse realtà, si sta realizzando per l'uscita volontaria di molti lavoratori.
Per questo si è chiesto, il prima possibile, di avviare un confronto sui livelli occupazionali, tenendo conto della localizzazione dell'esodo e ricercando, attraverso l'accelerazione delle stabilizzazioni dei TD, la selezione degli apprendisti e la "discussione" sui lavoratori in partita iva e collaborazione, il giusto equilibrio produttivo e di sviluppo.
Si è anche condivisa l'esigenza, in un quadro così dinamico, di procedere ad una attenta pianificazione della formazione.
Da sottolineare che, ad oggi, 603 lavoratori hanno chiesto informazioni sul piano di incentivazione all'esodo, di questi hanno aderito 12 dirigenti, 72 giornalisti e 239 tra operai, impiegati e quadri.
Slc Cgil, ovviamente, misurerà sui fatti la reale volontà degli attuali vertici e del gruppo dirigente di procedere in un progetto cosi positivo ed ambizioso. In un quadro di corrette relazioni sindacali, la stessa, non avrà problemi nel sostenerlo, come in passato, in presenza di un Piano che parlava di riduzioni, disinvestimenti, marginalizzazione del lavoro, non ha avuto timore di contrastarlo con forza e convinzione.
Roma,22 aprile 2013
La Segreteria Nazionale SLC-CGIL