"La legge di Stabilità del 2015, che ha ridefinito il Canone Rai, ha previsto all’art. 162, in caso di recupero dell’evasione, di riversare 50 ml di euro alle radio e televisioni locali come contributo pubblico per l’attività informativa che queste svolgono sul territorio. Questa cifra potrebbe salire a 100 milioni di euro se fosse approvato il Disegno di Legge 2271 (Fondo per il Pluralismo e L’innovazione dell’Informazione) attualmente in seconda lettura al Senato - così una nota della segreteria nazionale Slc Cgil.
"Sorvolando sull’operazione fatta sul Canone, trasformato da imposta di scopo a salvadanaio del Governo (sottrazione del 5% del fatturato per la fiscalità generale, finanziamento dell’emittenza locale, fiscalità generale), i 50 ml di euro, che in precedenza erano attribuiti all’emittenza radiotelevisiva locale da norme abrogate dalla legge di Stabilità, ora ci saranno solo e soltanto se si realizzerà effettivamente un “extragettito” per il recupero dell’evasione del canone."
"La domanda che ci sentiamo di porre al sottosegretario Giacomelli è: “Ma nel caso non ci dovesse essere un “extragettito” da canone, dove recupererete le somme per sostenere il settore? - sottolinea Slc Cgil.
"Non soltanto tale condizione metterebbe in grande difficoltà la Rai, per la quale si parla anche in sede Governativa di possibili riduzioni delle entrate pubblicitarie, ma in assenza di una norma di salvaguardia economica sarebbe catastrofica per le televisioni e le radio locali - conclude la nota.