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Per portare alla ribalta il caso delle truccatrici, parrucchiere e sarte di Pragma Service, cedute da Mediaset come ramo d’azienda nel 2010 e da allora sottoposte a pressioni crescenti per cedere diritti e salario all’azienda, la nostra organizzazione ha intrapreso e, se necessario continuerà ad intraprendere, numerose iniziative. A coronamento di una di esse è stata presentata dal gruppo Partito Democratico della Camera, che ringraziamo, una interrogazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero del Lavoro sulle modalità della cessione del ramo d’azienda e sul clima di soggezione delle lavoratrici e in particolare di intimidazione verso le iscritte a SLC-CGIL. Si attendono le risposte in Commissione Lavoro.

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ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10648

Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 17

Seduta di annuncio: 745 del 21/02/2017

Firmatari

Primo firmatario: ROTTA ALESSIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/02/2017

Destinatari

Ministero destinatario:

  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 21/02/2017

Stato iter:

IN CORSO

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10648

presentato da

ROTTA Alessia

testo di

Martedì 21 febbraio 2017, seduta n. 745

ROTTA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
la vertenza Pragma Service è già stata oggetto di atto di sindacato ispettivo nella precedente legislatura (n. 5-02377) a firma dell'onorevole Miglioli ed altri senza peraltro alcuna risposta;
nel suddetto atto si evidenziava in merito alla cessione da parte del gruppo Mediaset del settore trucco, acconciatura e sartoria che riguarda a 56 dipendenti – in gran parte donne, alcune delle quali impiegate da 20/30 anni nell'azienda Mediaset – alla società Pragma Service S.r.l. Milano, che secondo le organizzazioni sindacali, la motivazione del gruppo Mediaset riguardo alla «cessione di ramo d'azienda» non trovavano riscontro nell'articolo 2112 del codice civile, che la regola, in quanto la cessione è legittima solo se la struttura ceduta è dotata di pregressa autonomia organizzativa ed è idonea, già all'atto della cessione, a costituire un'entità economica unitaria, finalizzata allo svolgimento di un'attività volta alla produzione di beni e servizi;
il 26 febbraio 2010 tuttavia le parti pervennero ad un accordo di armonizzazione con il quale si stabilivano almeno condizioni favorevoli per la continuità dei trattamenti delle lavoratrici cedute, nonché una clausola di salvaguardia occupazionale che impegna Mediaset a farsene garante anche oltre i 5 anni (articolo 10). Ciò nonostante, Pragma ha iniziato nei mesi successivi ad esercitare pressioni individuali sulle lavoratrici per ottenere la rinuncia ai trattamenti derivanti dall'accordo del 22 febbraio 2010;
tali pressioni, da un lato, hanno ottenuto adesioni individuali e collettive mediante l'assistenza di alcune organizzazioni sindacali e, dall'altro lato, hanno indotto ad un esodo «spontaneo» tale che in soli 5 anni, a dicembre 2015, le lavoratrici cedute si erano ridotte in numero da 56 a 27 (con un anomalo tasso di dispersione del 52 per cento);
nei primi mesi del 2015, in vista della scadenza del contratto di appalto, le minacce di licenziamento si sarebbero intensificate;
dalla fine del 2015 ad oggi le intimidazioni, a quanto risulta all'interrogante, avrebbero subìto un forte incremento in quantità e qualità;
le lavoratrici iscritte a SLC-CGIL (o, comunque, che hanno rifiutato di conciliare o che hanno opposto ricorso con l'assistenza di SLC-CGIL), sono state escluse dal servizio mensa e hanno subìto tre trasferimenti Roma-Milano e uno Milano-Roma (con effetto rinviato all'11 luglio 2017 con l'assunzione di altre lavoratrici in sostituzione;
non si vuole mettere in discussione la facoltà per l'imprenditore di cedere un ramo di azienda, ma le modalità con le quali è stato attuato;
la vicenda che vede interessate queste lavoratrici assume altresì, ad avviso dell'interrogante, contorni contraddittori e sicuramente incoerenti con quanto è possibile riscontrare sul sito della Movigroup srl (Cernusco sul Naviglio – Milano), al quale appartiene la Pragma srl, che per quanto riguarda la missione nello specifico i valori, testualmente recita: «Investire nel proprio personale attraverso la formazione e la riqualificazione per garantire in ogni circostanza la massima professionalità» –:
se non ritenga il Governo di promuovere ogni iniziativa di competenza in relazione ai comportamenti della Pragma srl (Milano), che appaiono all'interrogante di dubbia legittimità e tali da produrre effetti discriminatori nei confronti delle lavoratrici. (5-10648)

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