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Apprendiamo dalla stampa i punti salienti di un documento AgCom presentato al Governo in merito alla concessione Stato-Rai. Accogliamo con favore la proposta, da sempre sostenuta dalla nostra Organizzazione Sindacale ed esplicitata da ultimo nel documento pubblico del 18 febbraio 2017, relativa alla certezza del medesimo importo derivante dal canone per almeno 5 anni.” Così una nota della segreteria nazionale Slc Cgil. “Ciò al fine di garantire la pianificazione industriale di un'azienda importante quale é la Rai e a tutela della sua autonomia dalle ingerenze della politica, quale condizione di  preservazione del pluralismo.”
“Ovvio che riteniamo imprescindibile che l'importo del canone sia congruente con lo svolgimento delle attività di servizio pubblico richieste alla Rai.”
 “Leggiamo anche il suggerimento del Garante di addivenire ad una separazione funzionale delle attività finanziate o meno dal canone – prosegue il comunicato. Non si parla quindi nè di separazione societaria nè di separazione proprietaria ma si evidenzia un tema su cui una decisione non è più procrastinabile; ovviamente ci riserviamo di esprimere un giudizio compiuto  sul tema della perimetrazione del servizio pubblico a lettura del testo definitivo della concessione.”
“Nell'occasione spiace constatare che, nonostante le reiterate richieste, non si sia ancora dato corso da parte del Governo alla doverosa audizione delle organizzazioni sindacali sui temi attinenti la concessione del servizio pubblico radiotelevisivo – conclude la nota di Slc Cgil.
“Auspichiamo e sollecitiamo dunque  un confronto di merito sia con il Governo che con la Commissione Parlamentare di indirizzo e vigilanza del sistema radiotelevisivo prima della discussione governativa sullo schema di concessione, cui seguiranno  la convenzione ed i contratti di servizio.”
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