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Si è svolto giovedì 10 gennaio l’incontro da tempo programmato tra le Segreterie Nazionali e Territoriali, la Delegazione Sindacale nazionale delle RSU e l’azienda sullo stato di avanzamento della riorganizzazione societaria a seguito della cessione societaria della scorsa estate dal Gruppo Mediaset.
L’Amministratore Delegato, in apertura, ha confermato che gli adempimenti iniziali (delisting e nuova governance) si sono compiuti secondo le previsioni illustrate in occasione dell’ultimo incontro del 17 settembre 2018.
Per quanto riguarda le scelte strategiche industriali, ad oggi si confermano gli orientamenti preesistenti all’ingresso di F2i. Del resto, rileviamo che la stessa conferma da parte della nuova maggioranza dell’AD nominato quando Mediaset aveva il controllo è una scelta di sostanziale continuità.
La gestione del Digitale Terrestre, infatti, resterà il core business per almeno 7 anni con l’auspicio di proseguire in modo proficuo dopo il 2025. L’obiettivo principale è quello di mantenere l’equilibrio costi/ricavi a fronte della complessa vicenda del refarming delle frequenze che andrà a regime il prossimo giugno 2022, e che comporterà la inevitabile riduzione complessiva dei ricavi e in particolare del corrispettivo di Mediaset, che attualmente assicura il 66% dei ricavi di EI Towers.
L’AD ha anche chiarito, così come anticipato nel precedente incontro di settembre 2018, che Mediaset internalizzerà alcune attività attualmente svolte per suo conto da EI Towers, ma che non assorbirà il personale.
L’offerta di servizi di qualità anche innovativi e il basso costo sono le leve principali per ampliare i clienti, nell’auspicio che anche Mediaset, Cairo e Sky, che clienti già sono, partecipino comunque all’asta dei mucs attualmente in uso alle locali, come previsto dalla legge di stabilità 2019.
Nell’immediato, anche se l’ipotesi resta aperta, non è ancora prefigurabile il processo di razionalizzazione del settore attraverso la creazione dell’operatore unico dell’infrastruttura e della gestione delle frequenze, che potrebbe coinvolgere anche gli altri operatori di rete.
Sul versante Telecomunicazioni, che attualmente rappresenta il 10% del business di EI Towers, sono previste solo ulteriori nuove piccole acquisizioni utili ad incrementare il fatturato senza intaccare il core business aziendale, vale a dire che EI Towers non parteciperà alla partita sulle torri Tlc, settore quest’ultimo in forte fibrillazione.
Lo stesso mercato emergente dell’Internet of Things, che ha grosse potenzialità di sviluppo con il 5G e che vede impegnata EI Towers con Nettrotter, non farà mutare la vocazione fondamentale verso il Digitale Terrestre.
Tutti questi temi sono oggetto di elaborazione da parte del CdA, che presto varerà il nuovo Piano Industriale.
Esaurita l’esposizione generale, l’azienda ha prospettato di avviare il confronto con la parte sindacale per arrivare tra maggio e luglio prossimi, a separare dall’AIA del gruppo Mediaset le parti applicabili a EI Towers, con pochi ritocchi indispensabili a cominciare dagli indicatori del PdR in quanto non possono più essere riferiti al bilancio del gruppo Mediaset.
Si tratterebbe comunque di una trascrizione con adeguamenti condivisi, non di una rinegoziazione vera e propria.
Inoltre l’azienda ha chiesto di estendere da subito l’Accordo Cairo sulle prestazioni notturne programmabili, prorogandolo per altri sei mesi in attesa di un nuovo accordo, in quanto l’introduzione della tecnologia DVB-T2 renderà necessari interventi per installazioni e per manutenzioni dal 2019 (circa 50 entro l’anno in corso, ma non c’è ancora il Piano) fino al 2023, che comporteranno prestazioni notturne programmabili.
Le Segreterie Nazionali e territoriali e la delegazione sindacale delle RSU si sono rese disponibili a confrontarsi su tale tema nel mese di febbraio 2019, una volta ultimato il rinnovo delle RSU ed eletta la nuova Delegazione Sindacale Nazionale.

Le Segreterie Nazionali SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

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