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tlc

Alla Segreteria Nazionale LIBERSIND –CONFSAL
E p.c.
Spett.le RAI SpA
Segreteria Nazionale FNC-UGL
SNATER
Ai/Alle RSU/RLS RAI
Alle LAVORATRICI e ai LAVORATORI del GRUPPO RAI


Gentili Colleghi,

facciamo seguito alla vostra risposta dello scorso 20 gennaio riguardo il CCNL per le “Aziende Broadcasting Radio, TV, service di produzione radio, tv ed audiovisivo” da Voi sottoscritto.

Prendiamo atto di quanto da Voi risposto alle nostre osservazioni riguardo l’opportunità di sottoscrivere un Contratto a forte rischio di dumping salariale e sui diritti.

Per parte nostra non possiamo che ribadire le nostre fortissime perplessità.

Nella Vostra risposta parlate di “livelli retributivi sostanzialmente analoghi” rispetto al vigente CCNL FRT sottoscritto dalle categorie di CGIL, CISL e UIL. Ritenendo inutile proseguire una polemica sterile sulla base di opinioni soggettive, pensiamo sia utile pubblicare la tabella con i minimi tabellari dei due CCNL affinché ciascuno possa banalmente leggere e confrontare le cifre:

CCNL DIPENDENTI IMPRESE RADIOTELEVISIVE MULTIMEDIALI E MULTIPIATTAFORMA. (Tra Slc-Fistel-Uilcom e Confindustria radioTV, Anica)

Televisivo:

Liv. 9: 2341,40
Liv. 8: 2197,91
Liv. 7: 2065,63
Liv. 6: 1994,35
Liv. 5: 1877,13
Liv. 4: 1658,61
Liv. 3: 1457,42
Liv. 2: 1351,18
Liv. 1: 1234,22

Radiofonico:

Liv. 6: 1857,81
Liv. 5: 1717,50
Liv. 4: 1502,19
Liv. 3: 1357,14
Liv. 2: 1223,95
Liv. 1: 1105,56

CCNL AZIENDE BROADCASTING TV, SERVICE DI PRODUZIONE RADIO, TV, AUDIOVISIVO (Tra Conflavoro PMI, REA e Libersind Confsal)

Quadri: 1530,00
Liv. 1: 1377,00
Liv. 2: 1275,00
Liv. 3 super 1173,00
Liv. 3: 1071,00
Liv. 4: 1020,00

A ciò riteniamo utile aggiungere alcuni ulteriori elementi oggettivi basati anche essi sui numeri:

Trattamento Malattia: i primi 3 giorni sono pagati al 60%. Dal 4° al 45° giorno sono pagati al 75%

Scatti di Anzianità: non previsti.

Indennità turno: non prevista.

Contratti a Tempo determinato: deroga fino al 50% della forza lavoro.

Lavoro intermittente (Job on Call): accettato senza alcun limite.

Staff Leasing sia a tempo determinato che indeterminato: contemplato senza particolari limiti.

Per i neo assunti con meno di 5 anni di esperienza nella mansione è previsto una diminuzione del 5% del salario per il primo anno e del 2,5% per il secondo anno di assunzione rispetto a quanto stabilito dal CCNL.

Questi sono elementi oggettivi, sui quali c’è davvero poco da discutere.

Sull’analisi della crisi complessiva che sta vivendo questo settore siamo decisamente d’accordo. Quello su cui siamo evidentemente divergenti è la strada da intraprendere per uscire da questa situazione. Nella vostra lettera parlate di un contratto nato per far emergere situazioni di irregolarità. Prendiamo atto che la vostra idea di emersione preveda comunque che questi lavoratori dovranno in ogni caso “pagarsi” questa presunta emersione con salari più bassi e flessibilità praticamente incontrastata, o attraverso istituti contrattuali ambigui come il Job On Call, che, ai lavoratori della DNG Spa, è già costato cinque licenziamenti.

Ecco, noi su questa strada non crediamo sia giusto seguirvi. Così facendo si asseconda il piano inclinato della deregolamentazione e non si tutelano né i lavoratori direttamente interessati tantomeno quelli delle aziende committenti. Purtroppo il mondo degli appalti ci insegna tristemente che tenere bassi i diritti delle persone che lavorano fuori dai perimetri “garantiti”, alla lunga danneggia anche i lavoratori con maggior tutele. Fuor di metafora… la Rai è una stazione appaltante molto importante.

Vengono dati fuori lavori che potrebbero tranquillamente esser fatti dalla manodopera interna. E’ di tutta evidenza che abbassare salari e diritti dei lavoratori esterni al perimetro Rai alla lunga rischia di rendere drammaticamente fuori mercato ed antieconomica la manodopera interna. E’ la “moneta cattiva che scaccia quella buona”.

Una storia tristemente già vista in altri settori produttivi, che attraverso il dumping hanno visto ridursi progressivamente i propri perimetri occupazionali ed i diritti.

Per queste ragioni, pur rispettando la vostra scelta di perseverare in quello che riteniamo esser un errore strategico, non possiamo che confermarvi la nostra contrarietà e, soprattutto, ribadirvi che riteniamo davvero complicato proseguire una politica unitaria in Rai.

Riguardo poi quanto da voi sostenuto sulle possibili ripercussioni di tale scelte sugli organismi sindacali vigenti in Rai dobbiamo, anche su questo punto, dissentire. Gli accordi Interconfederali, ai quali anche la vostra organizzazione ha aderito, prevedono un Coordinamento Nazionale delle RSU, peraltro appena rieletto, che garantisca pienamente l’operatività e l’esigibilità degli accordi e della vita sindacale in Azienda a prescindere dal fatto che si possa o meno proseguire su di una linea di unitarietà politica.

Roma 19/02/2020

LE SEGRETERIE NAZIONALI

SLC-CGIL           FISTEL-CISL           UILCOM-UIL

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