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PROTOCOLLO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE FASE 2 DI CONTRASTO AL COVID19

Il giorno 17 giugno, dopo una lunga trattativa, è stato firmato il Protocollo Nazionale sulla Sicurezza per la Fase2 fra RAI e tutte le sigle sindacali dei lavoratori dipendenti (SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL), dei Giornalisti (USIGRAI) e dei Dirigenti (ADRAI).

Il documento è in allegato alla presente mail, vi invitiamo a leggerlo nella sua interezza. Qui di seguito ci limitiamo a sintetizzarne alcuni passaggi.

1. Il Protocollo firmato con il Gruppo RAI, disciplina le attività del Comitato Paritetico Nazionale e dei Comitati Territoriali gia’ esistenti in Azienda, e prende le mosse dal Protocollo Confederale sottoscritto il 24 Aprile da CGIL, CISL, UIL e Confindustria, espressamente richiamato nel testo come fonte istitutiva e normativa. Il Protocollo ha come fine quello di stabilire delle linee guida nazionali e territoriali per un rientro contingentato in Azienda, con l'obiettivo che questo avvenga in modo ordinato e in sicurezza. Infatti, anche se RAI ha continuato a trasmettere durante tutta la pandemia, sono stati circa 7000 dei suoi oltre 13.000 dipendenti a lavorare da casa durante l'emergenza. In forza di questi numeri, e del progressivo rientro di questi lavoratori nelle varie sedi RAI, il Protocollo stabilisce regole condivise in tema di sicurezza e dpi per il rientro in Fase2. Lo fa in modo organico, andando a coprire tutte le complicate articolazioni della produzione radio-televisiva, e recependo il lavoro fatto nelle oltre 400 riunioni dei comitati paritetici nazionali e territoriali Rai che si sono susseguite dallo scoppio dell'emergenza.

Di seguito i principali temi disciplinati nel protocollo:

• Comitati Territoriali e Comitato Nazionale. Vengono istituti i Comitati territoriali paritetici, a cui partecipano rappresentanti di tutte le sigle sindacali dei dipendenti e dei giornalisti. Questi organismi oltre a verificare la corretta applicazione del Protocollo, hanno la possibilità di contrattare l’organizzazione del lavoro determinatasi in questa fase emergenziale, senza peraltro sostituirsi alle competenze e prerogative di rsu/rls/cdr. I Comitati Territoriali possono inoltre ottenere, su loro richiesta, la documentazione relativa a ogni singolo programma che partirà in fase emergenziale (cd scheda covid). Il Comitato Nazionale stabilisce invece le linee guida dei lavori dei Comitati Territoriali, ha potere di indirizzo, di interpretazione e di modifica del Protocollo.

• Test Sierologici rende possibile per tutti i lavoratori Rai l’accesso ai test sierologici a carico dell’Azienda. Questo avverrà per gradi, considerando l'alto numero di dipendenti, e anche in considerazione del differente grado di impatto della pandemia nelle diverse aree del Paese. Saranno chiamati prima coloro i quali sono stati a contatto con positivi, poi le figure professionali più a rischio contagio, per poi coprire via via tutta la popolazione Rai. Inoltre, si terrà conto dell’andamento epidemiologico territoriale. Il lavoratore che dovesse risultare positivo ai test sierologici e che dovrà comunque fare il tampone, sarà tenuto a casa, o in smartworking, se la sua professionalità risultasse compatibile con il lavoro agile, o in permesso carico azienda. Per ciò che riguarda le procedure relative ai casi di positività al Covid, Il Protocollo Nazionale richiama quello predisposto dal servizio sanitario aziendale che dettaglia tutte le procedure specifiche in modo esaustivo.

• Smartworking. Il Protocollo fissa per il 30 giugno l'inizio del confronto contrattuale per un accordo sullo smartworking post emergenziale, che vedrà protagonisti i Coordinamenti regolarmente eletti dei comparti giornalistico e dei dipendenti. L'obiettivo sindacale è quello di arrivare a un accordo che, superi lo smartworking sin qui utilizzato in fase emergenziale, e riconosca diritti e le tutele per le lavoratrici e i lavoratori, a cominciare dalla volontarietà del lavoro agile, al diritto alla disconnessione. Per ciò che riguarda invece lo smartworking emergenziale, quello ancora oggi utilizzato in RAI, il Protocollo allarga la platea dei beneficiari prevista dal DL Rilancio ad altre figure, a patto che la loro attività sia compatibile con il lavoro agile. Dà al lavoratore che rientra in quelle casistiche il diritto di richiederlo, e l'azienda potrà rigettare la sua domanda soltanto con risposta scritta e motivata. Si allarga la possibilità di smartworking anche a figure di Produzione e, al fine di allargare la platea dei possibili beneficiari, si prevede la possibilità dei temporanei cambi di mansione previsti dal contratto, per permettere al lavoratore che lo volesse, di poter rimanere in smartworking.

• Sicurezza e Dpi. In tema di sicurezza e Dpi, il Protocollo disciplina a fondo tutte le normative e le prassi aziendali in merito, coprendo un’ampia gamma di settori e specifiche attività che sarebbe lungo richiamare in un comunicato sindacale (areazione locali, utilizzo ascensori, mense,
sanificazione postazioni e veicoli, ecc). Basti pensare che il Protocollo, anche richiamando specifici protocolli aziendali (che ne disciplinano i singoli aspetti, in alcuni casi derogandone i dettagli), copre tutti i settori aziendali, assicurando una vasta copertura di sicurezza per tutte le lavoratrici
e i lavoratori RAI, sia in termini informativi che in termini di distribuzione e utilizzo dei DPI.

Appalti e normative di sicurezza Il Protocollo si estende anche ai lavoratori degli appalti, agli atipici e ai precari che lavorano all'interno delle sedi RAI. In base al Protocollo, infatti, non solo RAI è tenuta a vigilare che i suoi fornitori rispettino le normative in tema di sicurezza, ma si deve
sostituire ad essi nel caso ciò non avvenga: se un lavoratore esterno dovesse essere sprovvisto dei DPI dentro una sede RAI, sarà quest’ultima a fornirglielo, facendo successivamente rivalsa contro il fornitore inadempiente. Un modo per garantire effettiva sicurezza a tutti i lavoratori, e per
ricomporre la filiera lacerata degli appalti.

• Politiche green e mobilità sostenibile. Il Protocollo apre a una svolta green e sostenibile per il trasporto verso e da tutte le sedi Rai, con la possibilità di accesso e parcheggio all'interno delle sedi di biciclette e monopattini elettrici. Le parti si confronteranno a breve per condividere politiche di sostegno specifiche sul tema.

• Formazione. La formazione, anche da remoto, ha svolto una funzione centrale in questa fase di emergenza, in cui migliaia di lavoratori RAI hanno lavorato anche da casa. Il Protocollo rimanda ai oggetti contrattuali preposti per una ripresa organica del confronto sui temi della formazione,
nell’ottica di una rifocalizzazione dei fabbisogni e di contrattazione degli stessi.

In sostanza, il Protocollo riprende e sviluppa quanto sin qui dallo scoppio della pandemia, e che si può riassumere nello sforzo condiviso di contemperare il bene primario della salute e sicurezza dei lavoratori, con la necessità di continuare ad assicurare la produzione. Non è un mistero, infatti, che RAI, come tutto il settore Radiotelevisivo, sia stata sin da subito considerata servizio pubblico essenziale e non si sia potuta fermare come è invece avvenuto per altri settori merceologici. Proprio in considerazione dell'alto grado di rischio contenuta in questa condizione, le OO.SS. hanno sin da subito monitorato con attenzione tutte le situazioni, suggerendo correttivi, contrattando soluzioni e anche attuando azioni di lotta, dove è risultato necessario, e questo allo scopo di assicurare la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori RAI. A questo proposito, i nostri ringraziamenti vanno a tutte le strutture sindacali rsu, cdr, rls, Segreterie territoriali per lo straordinario lavoro sin qui svolto.

2. Forfait trasferte emergenziale. Per il periodo emergenziale e in considerazione delle difficoltà del sistema ristorazione (limitazioni accessi e orari, ecc), RAI riconosce in via eccezionale e su base volontaria una modalità alternativa al rimborso delle spese pasto per i lavoratori in trasferta. Questi
potranno optare per il sistema del piè di lista, o, in alternativa, per un forfait di 45 euro giornalieri per i soli pasti (esclusa quindi trasferta e piccole spese): la scelta fra le due opzioni dovrà essere fatta alla fine della missione. Il Forfait trasferte emergenziale sarà mantenuto fino al 30 settembre, data in cui si dovrà convocare il Coordinamento Nazionale Rsu per una disciplina organica sulla materia.

3. Rimborso Pasti. Per l’intero periodo dell’emergenza, se il turno di lavoro comprende l’arco orario di fruizione della mensa, l’Azienda riconoscerà, in alternativa al pasto, l’RPAF a prescindere dalla durata del turno stesso. Nel caso in cui, nei mesi precedenti, siano stati effettuati recuperi non in linea con tale criterio, l’Azienda restituirà i relativi importi.

4. Sblocco selezione atipici. A latere dell'accordo sul Protocollo, ma non meno importante, le OO.SS. sono riuscite inoltre a sbloccare la selezione interna di 150 precari con contratto atipico del settore quadri-impiegati-operai, che riprenderà entro il mese di luglio, anche con modalità da remoto, per concludersi entro settembre 2020. La stabilizzazione di tutti i lavoratori che hanno i requisiti e passeranno la selezione ordinatoria, avverrà entro dicembre 2020 (prime 100 unità) e entro primo semestre 2021 (i restanti): le due tranche saranno stabilite in base al risultato della graduatoria.

Roma 18/06/2020

Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL FNC-UGL SNATER LIBERSIND-CONFSAL USIGRAI

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