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È notizia di oggi che RAI abbia deciso una donazione unilaterale di 800 euro ad alcune lavoratrici e ad alcuni lavoratori che avrebbero operato con particolare merito durante l'emergenza Covid. Una decisione fatta pervenire ai diretti interessati, senza che nessuno si sia minimamente preoccupato di contrattare questo istituto con le OO.SS. o, quantomeno, di comunicare preventivamente alle stesse questa ennesima iniziativa unilaterale dell'Azienda. Troviamo questa scelta di RAI l’ultimo capolavoro di una dirigenza allo sbando che, con una mano lascia intendere possibili operazioni che potrebbero avere ricadute sulle buste paga dei lavoratori e, dall’altra, elargisce denaro senza una ratio apparente.

Al netto del fatto che le scriventi hanno fin dall’inizio di questa pandemia sottolineato il contributo importantissimo delle lavoratrici e dei lavoratori durante un periodo tanto complesso, alcune domande su questa decisione aziendale necessitano di una risposta immediata.

1) Quant’è la somma stanziata per questa operazione e da quale voce di spesa è stata detratta?

2) A quanto ammonta la platea dei beneficiari e su quali criteri si è deciso di premiarli?

3) Sulla base di questi criteri, quale articolazione aziendale ha deciso la composizione della platea suddetta?

4) Quali figure sono state prese in considerazione?

Domande a cui l'Azienda deve rispondere, e che ci spingono a una valutazione di più ampio respiro. Non è la prima volta infatti che RAI decide di esercitarsi in azioni individuali senza minimamente tener conto delle istanze sindacali, commettendo peraltro dei clamorosi autogol, come nel caso in questione.

La situazione che sta vivendo il Paese dovrebbe motivare RAI a interrompere azioni unilaterali di questo genere, scomposte e divisive, spingendola invece verso percorsi contrattuali che diano certezza e trasparenza anche ad azioni economiche di questo tipo. Una contrattazione capace di riconoscere, su criteri certi, il merito di ognuno e gli sforzi di tutti quelli che hanno dato il loro contributo durante questa pandemia. Questo è quello che chiedono i lavoratori RAI e le Organizzazioni che li rappresentano, e questo è quello che un management avveduto dovrebbe vivere come una straordinaria occasione da prendere al volo.

Continuare invece con scelte unilaterali, scarsamente trasparenti e che danno adito ad interpretazioni malevole, rappresenta l'ennesimo autogol di un gruppo dirigente scarsamente lungimirante.

Come OO.SS. sono mesi che sfidiamo l'Azienda ad arrivare a una disciplina complessiva di tutte le questioni ancora aperte: smartworking, organizzazione del lavoro, piano industriale ed editoriale. Tutte questioni che l’Azienda fa di tutto per non affrontare e che, di converso, rappresentano l'unico modo per assicurare un futuro a RAI.

Per queste ragioni, in attesa di risposte chiare e inequivocabili, valuteremo tutte le risposte da dare a questa ennesima provocazione dell'Azienda ai danni della maggioranza dei lavoratori, delle lavoratrici RAI, e delle Organizzazioni Sindacali che li rappresentano.

Roma 19/01/2021

Le Segreterie Nazionali

SLC CGIL, FISTEL- CISL, UILCOM-UIL, FNC-UGL, SNATER, LIBERSIND-CONFSAL

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