(VIDEO nell'articolo) - Per la RAI oggi è stata una giornata importante: per i lavoratori e per la difesa del Servizio Pubblico. Le percentuali di adesione allo sciopero sono altissime: in nessuna unità produttiva meno del 65% con punte fino al 90% e con una media nazionale di oltre il 75%. Presidi si sono tenuti in tutte le Sedi Regionali e da molte di esse è venuta la solidarietà dei Comitati di Redazione, segno, questo, che anche il sindacato dei giornalisti dovrà riflettere sulle proprie posizioni.
Sarebbe davvero opportuno che il Governo assumesse la mobilitazione di oggi come un elemento per aprire davvero una riflessione sul futuro del servizio pubblico Radio Televisivo e non si trincerasse dietro vuote, quanto generiche e strumentali schermaglie dialettiche su sprechi e privilegi: chi ha scioperato oggi vuole una azienda pulita, efficiente e trasparente che torni ad essere il principale crocevia della cultura e dell’informazione nazionale ed internazionale.
Il processo di risanamento, di cui la RAI ha bisogno, non potrà mai essere realizzato contro la parte migliore dell’azienda. Auspico che il C.d.A., convocato per domani, sappia utilizzare la mobilitazione di oggi per svolgere fino in fondo il suo ruolo di tutela dell’Azienda che ha il dovere di difendere. Mi permetto, infine, e col massimo rispetto, di invitare le redazioni dei TG a fornire informazioni più complete sulle iniziative sindacali: la RAI è una azienda di produzione larga e complessa che si estende ben oltre il perimetro dei suoi giornalisti.