Il giorno 10 ottobre le OO.SS. unitamente al Coordinamento delle Rsu hanno incontrato Rai Pubblicità così come previsto per l'informatica periodica sull'andamento aziendale dal CCL.
Il dato delle entrate pubblicitarie dei primi 9 mesi del 2014 sono inferiori alle previsione, ma si attestano sopra ai dati di mercato (Mercato + 0,9 / Rai + 3,9) e sono leggermente superiori a quelli Rai del 2013.
Rai Pubblicità, con l'Accordo sottoscritto nel 2013, tra trasferimenti verso Rai ed uscite volontarie, ha ridotto il personale di 73 unità.
Questo non è avvenuto in maniera omogenea, infatti sono scesi gli impiegati e dirigenti, mentre sono aumentati i numeri (+15) dei venditori autonomi e dei funzionari (+3).
I contratti a termine presenti sono in totale 9.
Va segnalato che la Tv continua a produrre il 93% delle entrate, i canali specializzati vedono una differenziazione rilevante: alcuni crescono in maniera importante (Rai Yoyo 12 ml di €) mentre altri segnalano un calo.
Il cinema ha avuto un calo rilevantissimo, più del 50%.
Rai Pubblicità ha inoltre avviata la collaborazione con Seat, soprattutto per quanto riguarda il mercato del cinema e dei piccoli investitori.
L'azienda ha comunicato anche una serie di operazioni logistiche dirette, in parte, a ridurre ulteriormente i costi di gestione, in parte ad accompagnare la riorganizzazione complessiva del gruppo, in particolare la ricollocazione sul territorio del personale Rai Way in relazione alla vendita e alla collocazione in borsa.
Torino: il trasferimento è avvenuto.
Milano: al momento non si procederà alla ricerca di un nuovo stabile.
Verona: la sede sarà ceduta o locata ad altri ed il personale sarà trasferito alla sede Rai di Verona.
Mestre: la sede sarà venduta ed i lavoratori saranno trasferiti alla sede Rai di Venezia, dove sono insediati i lavoratori di Rai Way, ed i lavoratori Rai Way saranno spostati in uno stabile Rai di Mestre.
Bologna, Firenze e Napoli chiuse con trasferimento del personale nelle sedi Rai.
Roma: trasferimento progressivo verso la sede Rai di Via Cadlolo, mentre la sede di Via Scjaloia sarà progressivamente occupata dai lavoratori di Rai Way. Una parte sarà trasferita anche presso altre sedi Rai di Roma.
In questo quadro l'azienda ha chiesto una disponibilità sindacale a discutere di personale, Td, ulteriori accompagnamenti con la Fornero è la revisione del modello relazionale.
La scrivente ha commentato con preoccupazione l'andamento generale del mercato pubblicitario, sottolineando però che ci sono per Rai Pubblicità segnali di una migliore collocazione sul mercato e di un tendenziale recupero di clientela.
Slc Cgil, ha sottolineato il complesso quadro in cui la Rai si trova.
Vendita e collocazione in borsa di Rai Way, effetti della perdita per legge di 150 milioni di €, annunciata riorganizzazione dell'informazione, revisione da parte del Governo della forma del servizio pubblico: canone e concessione.
Tutto questo sta avvenendo contro o comunque senza la partecipazione delle organizzazioni sindacali.
È noto che alcune di esse stanno agendo anche legalmente su alcuni temi, e che vi è uno stato di agitazione con iniziative già sviluppate ed altre da valutare nelle prossime ore.
In tale contesto sarà molto difficile, senza la presentazione di un Piano Industriale Rai, Rai Pubblicità e Rai Way, che si possa agire sui livelli occupazionali o sulla revisione dei modelli relazionali.
D'altronde la velocità e l'arroganza con cui si sta agendo anche annunciando gli spostamenti del personale, in sussiego alla collocazione in borsa di Rai Way, non lascia molti margini ad un dialogo costruttivo.
Rimane da parte di Slc Cgil la disponibilità a proseguire il confronto in Rai Pubblicità sui temi in essere e sul dato economico di fine anno, ma non vi possono essere trattative che implichino il suo dimensionamento nel gruppo.
È previsto che spostamenti e riorganizzazioni di questo tipo vedano la consultazione delle organizzazioni sindacali, cosa che al momento, soprattutto in Rai Way, è bypassata da notizie trasmesse direttamente al personale interessato.
Curiosa tutta questa velocità in un quadro normativo ancora non chiaro, motivo per cui lo stesso Direttore Generale di Rai, nell'ultimo incontro con le OO.SS., aveva evidenziato l'impossibilità di presentare un Piano Industriale che definisse l'assetto aziendale nel breve/medio periodo.
Curiosa, sempre per parlare di risorse a disposizione del servizio pubblico, anche la notizia diramata alla stampa di un prestito di 120 milioni di euro da parte di alcune banche (forse le stesse impegnate nella vendita di Rai Way), per ripianare debiti della consociata in relazione alla digitalizzazione della rete.