Così il Segretario Generale dell'UNI Global Union, Philip Jennings, ha commentato il risultato scaturito dalle urne per l’elezione del 45° presidente degli Stati Uniti.
I segni premonitori erano presenti da tempo. Un'economia che vede una crescita del PIL dell'1%, i salari stagnanti, una crescente disuguaglianza e il fondato timore che per i figli dei lavoratori le condizioni di vita saranno peggiori di quelle dei loro genitori, hanno portato alla sorprendente reazione elettorale contro l’establishment politico americano. Sono queste le profonde fragilità che hanno alimentato insicurezza e rabbia, risentimenti che si sono intrecciati con un linguaggio forte, di divisione, razzismo e xenofobia.
UNI Global è vicino alle sorelle e ai fratelli del sindacato Statunitense ed è pronto a lavorare con loro per costruire una valida alternativa economica e sociale. E’ necessario, più che mai, ripensare il modello capitalistico, opponendo ad esso un programma che unisca le persone e tenga viva la speranza per la realizzazione di un futuro migliore.
La lotta globale per la pace, la giustizia e per la dignità del lavoro continua.