"Domani si terrà l’iniziativa “Stati Generali della Cultura, nuova economia dell’arte e della musica” promossa dal Sole 24 ore. Ma qual è lo stato del settore musicale nel Paese? E soprattutto, qual è la condizione dei lavoratori che vi operano?" si chiede Emanuela Bizi, segretaria nazionale Slc Cgil.
"Delle 14 Fondazioni Liriche, quattro hanno aperto le procedure dichiarando esuberi e sono in eccedenza anche gli artisti, per i quali non è prevista alcuna tutela."
"Inoltre al Teatro Comunale di Bologna, al Maggio Fiorentino, al Teatro San Carlo di Napoli, al Teatro Verdi di Trieste, all’Arena di Verona e al Teatro Lirico di Cagliari, il Ministero ha operato un taglio delle risorse assegnate per il 2016 del Fondo Unico dello Spettacolo comunicandolo soltanto ad ottobre a programmazione in corso."
"Contestualmente, il Commissario Straordinario per le Fondazioni liriche dichiara che serve un intervento straordinario perché il debito dei teatri continua a crescere."
"Ora la notizia è - prosegue Bizi - che arriveranno ulteriori risorse al settore dello spettacolo: per le Fondazioni Liriche si stanzieranno ulteriori 10 milioni per il 2017, prevedendo stesso importo per il 2018, mentre per il 2019 si prevedono 15 milioni che diventeranno strutturali."
"Un raggio di sole tra i nuvoloni carichi di pioggia, ma, anche se il decreto di ripartizione deve essere ancora scritto, abbiamo saputo che ben poco arriverà alle quattro Fondazioni che hanno aperto le procedure di esubero."
"Permane quindi l’idea che si deve finanziare chi riesce a fare buone performances, e attrarre fondi privati. Ma se le Fondazioni Liriche sono ripartite su tutto il territorio nazionale è evidente che l’economia della regione influisce sulle capacità di attrarre imprese e privati che vogliono e possono contribuire a sostenere la cultura."
"Al primo posto - ricorda Bizi - per quanto riguarda l’art bonus, è la Lombardia, ed alla Scala le erogazioni sono ventisettemilioni e mezzo di euro, al secondo il Veneto, con Arena di Verona che incassa euro 6.750.000,00 e la Fenice di Venezia poco più di 26 milioni, al terzo l’Emilia Romagna (Comunale di Bologna tre milioni e mezzo), al quarto la Toscana (Maggio Fiorentino due milioni e mezzo) e al quinto il Piemonte (Teatro Regio euro 4.300.000). Nel Sud, regioni in cui i dati economici sono drammatici, le Fondazioni Petruzzelli di Bari, San Carlo di Napoli e Massimo di Palermo ricevono quantitativi enormemente inferiori, ma questo vale anche per Teatri situati in regioni più piccole come il Friuli Venezia Giulia e la Liguria."
"Questi teatri garantiscono un’occupazione stabile ai musicisti, anche se ruota intorno a questo mondo una gran parte di lavoratori che opera con contratti a termine o con partita iva. Nel resto del settore musicale la maggior parte lavora senza garanzie e senza tutele."
"Adesso che si pensa ad una legge dello spettacolo, ci auguriamo che il Parlamento sappia garantire a tutti questi lavoratori certezze e tutele, salvaguardando un patrimonio immateriale che rappresenta una risorsa importante per la cultura del Paese. E quindi fondamentale è l’impegno economico delle istituzioni, un impegno certo, adeguato e costante nel tempo."
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