Con riferimento alla lettera inviata al Corriere della Sera dal Sindaco di Firenze Matteo Renzi pubblicata nell’edizione di mercoledì u.s., riteniamo utile fare alcune precisazioni e considerazioni necessarie a ripristinare una corretta rappresentazione dei fatti e della realtà e, se possibile, evidenziare alcuni passaggi poco eleganti che implicitamente provano ad individuare sindacati buoni e “meno buoni”.
- Nello specifico il Sindaco di Firenze Matteo Renzi dichiara: “tra dieci mesi si inaugurerà il nuovo teatro dell’Opera…….”: tentando di andare oltre gli annunci mediatici ci può chiarire il Sindaco, già Presidente della Fondazione Maggio Fiorentino, qual è il progetto economico e gestionale per il nuovo Teatro dell’Opera? Considerato che la proposta del commissario (fortemente sostenuta dal Sindaco, già Presidente) prevede un taglio di circa un terzo degli organici con la “chiusura” del corpo di ballo e il resto concentrato nelle aree tecniche e dei servizi, qual è il progetto organizzativo per corrispondere alle necessità produttive e di gestione dei servizi del nuovo teatro?
- il Sindaco afferma: “…..abbiamo deciso di non mettere la testa sotto la sabbia….”, cosa vuol dire? Forse che il Sindaco Presidente, che ha direttamente gestito la vertenza conclusasi a gennaio dell’anno in corso ottenendo totalmente gli interventi da lui sostenuti come idonei a garantire il salvataggio e rilancio del Maggio Musicale Fiorentino, in quel momento aveva la testa sotto la sabbia? O forse già allora aveva clamorosamente sbagliato ricetta ed approccio visto il risultato ottenuto e cosa sostiene a distanza di pochi mesi.
- Continua il Sindaco:”……per anni dirigenze conniventi con alcuni sindacati hanno assunto personale (tecnico ed amministrativo) in modo sproporzionato forti di un contratto nazionale che grida vendetta tante e tali sono le voci di indennità aggiuntive….”, verificato che il Sindaco Matteo Renzi, già Presidente fino dal 2009 del Maggio Musicale Fiorentino, e da almeno 8-9 anni con un ruolo importante nella definizione degli organi di gestione della Fondazione, prima come Presidente della Provincia di Firenze (partecipava con altri soggetti alla nomina di un consigliere di amministrazione) ed ora come Presidente del Consiglio di Amministrazione, e ribadito che le scriventi OO.SS., a tutti i livelli, non hanno mai avuto la possibilità di decidere sulle assunzioni – peraltro la pianta organica è numericamente approvata e bloccata da anni da un Decreto Ministeriale – potrebbe egli declinare meglio queste accuse altrimenti gratuite? Inoltre, quali sono le “tante e tali indennità aggiuntive del contratto nazionale”? A noi non risultano e non possiamo credere che il Sindaco Matteo Renzi, Presidente del Consiglio di Amministrazione da almeno quattro anni, non abbia ancora imparato a distinguere il contratto nazionale dalla contrattazione aziendale dove, qualora ci fossero, tali indennità sono state riconosciute con l’approvazione degli organi dirigenti del teatro.
- Come spiega il Sindaco Matteo Renzi il fatto che dal momento del suo insediamento come Presidente del Consiglio di Amministrazione e dall’arrivo della Dott.ssa Colombo (da lui scelta) in qualità di Sovrintendente della Fondazione, il debito sia cresciuto di oltre 14 milioni? Chi approvava e firmava i bilanci di previsione e consuntivi?
- Prosegue il Sindaco nelle sue affermazioni: “non tocchiamo un orchestrale, non tocchiamo un corista,…………… e soprattutto non si abbassa l’eccellenza artistica del Maggio Fiorentino….” Quindi si “tocca” il resto: ballo, scenografia, servizi tecnici, servizi amministrativi, ecc., per una quantità di dipendenti che, in virtù anche delle cause individuali in corso, oscilla tra le 80 e le 119 unità ma sempre a detta del Sindaco non c’è da preoccuparsi. Sembra quasi che si stia parlando di una struttura di produzione Sinfonica. La produzione LIRICA è un po' più complessa, la sua “eccellenza” poggia senza dubbio sulla qualità delle masse artistiche (magari compreso il ballo) ma si completa ed è tale quando si fonde armonicamente con la qualità delle scene, delle luci, dei costumi, ecc.
Potremmo continuare ma preferiamo valorizzare un punto sul quale troviamo convergenza con il Sindaco quando rivendica maggiore attenzione e risorse dallo Stato e, aggiungiamo noi, in tutte le sue articolazioni premiando merito, qualità e produttività, valori ed obiettivi che – diversamente da quanto pensa il Sindaco Matteo Renzi – da sempre rivendichiamo e portiamo avanti tra mille difficoltà spesso annidate proprio nelle strutture dirigenti delle Fondazioni o dei paladini del “nuovo” per i quali ci vuole sempre ben altro e sanno proporre solo la vecchia ricetta di scaricare sui lavoratori responsabilità e sacrifici.
SLC-CGIL FISTeL-CISL UILCOM-UIL FIALS-CISAL