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Produzione culturale

Esistono nel mondo reale spazi in cui le parti sociali si incontrano, discutono e riescono ad elaborare soluzioni condivise anche per problemi molto complessi: non in SIAE, dove la creatività e l’ingegno si fermano accanto alla sagoma di cartone che si trova fuori della sala riunioni.

Esistono nel mondo reale spazi in cui le parti sociali si incontrano, discutono e riescono ad elaborare soluzioni condivise anche per problemi molto complessi: non in SIAE, dove la creatività e l’ingegno si fermano accanto alla sagoma di cartone che si trova fuori della sala riunioni.Nel tempio della creatività, e nel bel mezzo dell’ormai mitica “agenda digitale” (ferma al mese di gennaio 2013, nonostante i ripetuti mutamenti di dirigenti e di fornitori), le relazioni sindacali consistono in comunicazioni unilaterali e letterine indirizzate al personale, dove in 5 righe si può stravolgere la vita di un impiegato con magari 40 anni di onorato servizio.

Questo scrivevamo inascoltati sono una settimana fa in relazione all’interpello:“SLC CGIL ha richiesto trasparenza nella comunicazione dei nominativi convolti da trasferimento e/o avanzamento, ha chiesto di conoscere i criteri adottati per la scelta di un profilo anziché di un altro nell’attribuzione degli incarichi, e ha contestato la necessità di procedere a trasferimenti d’ufficio che incidono gravemente nella vita personale e familiare delle persone coinvolte. Inutile ringraziare chi si mette in gioco se poi lo si umilia non motivando le scelte di esclusione.

”La trasparenza non l’abbiamo vista affatto, anche se avrebbe rafforzato sia chi ha avuto soddisfatta la propria richiesta, dando pubblica legittimità al suo sicuro merito, che chi è stato considerato inidoneo, indicandogli la strada per un riconoscimento futuro. Un’azienda sicura delle proprie scelte non ha certo da aver paura di renderle pubbliche e motivarle.Con riguardo a chi è stato coinvolto da un trasferimento di ufficio, il preavviso è stato di soli 7 giorni, comunicato con mail, in violazione del contratto, e senza la minima considerazione di elementari esigenze organizzative familiari.

Se queste sono le scelte gestionali, c’è poco spazio per sognare tavoli costruttivi e soluzioni innovative. SLC CGIL deve solo cambiare passo ed attrezzarsi fin da ora per un lungo e durissimo rinnovo contrattuale, impugnando di fronte al Giudice del Lavoro ogni violazione contrattuale, come sta facendo da mesi per le sanzioni disciplinari, e denunciando agli organi di stampa ogni abuso, perché rivendicare lo status di Istituzione comporta il rispetto di standard adeguati anche nelle relazioni sindacali.

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