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Produzione culturale

Dopo il successo della manifestazione nazionale del 27 maggio, nella quale abbiamo definito e presentato il documento “Diritti in gioco”, che qui alleghiamo, e per dare continuità e vigore alla nostra iniziativa “Facciamoci Squadra”, progetto a sostegno dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori dello sport, lo scorso 26 luglio abbiamo tenuto a Roma un prima riunione del Coordinamento.
Dall'incontro sono scaturite alcune indicazioni che qui sintetizziamo:
1. Del Coordinamento debbono far parte tutti i referenti regionali che si occupano dello sport;
2. Viene proposto l'allargamento del progetto, “facciamoci squadra”, ad alcune regioni che hanno manifestato interesse, che per il momento risultano essere Campania e Piemonte, valutando anche la disponibilità espressa dalla Toscana. Con il gruppo dirigente di queste regioni, così come svolto con chi già fa parte del progetto, andranno definiti tempi e modalità per programmare l'attività formativa e la definizione degli impegni da assumere nell'attuazione del progetto;
3. Chiedere per il progetto Sport, uno spazio nelle giornate del lavoro che si terranno a Lecce dal 15 al 17 settembre: questo appuntamento potrebbe essere l’occasione per lanciare una campagna promozionale che il coordinamento proporrà per il prossimo autunno. Campagna finalizzata a diffondere la cultura dei diritti nel mondo del lavoro sportivo, in linea con l’impegno politico contenuto nella Carta dei Diritti Universali del Lavoro e contestualmente avviare la ricerca proposta dal Nidil, “per te lo sport è un lavoro”, che è diventata parte integrante del progetto.
4. subito dopo la pausa estiva, un gruppo di lavoro predisporrà una serie di materiali contenente la sintesi del documento “diritti in gioco”, come strumento utile alla diffusione delle nostre proposte.

Si sono inoltre raccolte le seguenti sollecitazioni e proposte:
Coinvolgimento di tutte le strutture della nostra organizzazione
Per la riuscita del Progetto fondamentale importanza riveste il coinvolgimento della confederazione e di tutte le categorie e le strutture e della CGIL. Particolare importanza rivestono i CAF e i nostri uffici di patronato (al fine di offrire i servizi attraverso i quali avvicinare e coinvolgere i lavoratori). L’idea del coinvolgimento delle nostre strutture comprese le leghe dello SPI, nasce dalla considerazione che tutti hanno un conoscente, un parente, un amico che pratica uno sport e che con istruttori e/o operatori sportivi ha contatti. L'attività che chiediamo alla confederazione è quella di favorire la diffusione di una comunicazione che venga veicolata da chi vive la CGIL tutti i giorni. Per il coinvolgimento di tutte le nostre strutture vi alleghiamo un facsimile di comunicazione da diffondere, sarebbe opportuno che questa fase fosse favorita da un intervento delle confederazioni territoriali.

Servizi e attività di supporto
È necessario costruire una rete capillare di servizi, a supporto vertenziale, che abbia omogeneità a livello nazionale. Il coordinamento potrebbe essere la sede in cui vengono raccolte le problematiche emerse per individuare e indicare i livelli di servizi minimi da predisporre nei territori.
Si potrebbero raccogliere poi, attraverso i CAF Provinciali, i dati di chi, fra i lavoratori dello sport, si è rivolto ai nostri sportelli per la compilazione della denuncia dei redditi. E' bene avere il dato, del così detto compenso sportivo, e di tutti questi lavoratori essere in grado di raccogliere i loro riferimenti anagrafici, predisponendo magari una mailing-list. Avere la disponibilità di conoscere quanti sono chi sono e dove rintracciarli sarebbe per noi uno strumento di lavoro importantissimo.

Coinvolgimento dell'università
Sollecitiamo le nostre strutture territoriali, sede di facoltà universitarie, nel coinvolgere le facoltà di Scienze motorie, per proporre loro momenti di incontro con i docenti e gli studenti, come istante propedeutico alla conoscenza del diritto del lavoro nel mondo sportivo. (allegato modello lettera incontro)
La struttura nazionale prenderà contatti con la FLC Nazionale per sensibilizzare e avere riferimenti fra i docenti di queste facoltà scritti alla CGIL.
Confronto con l’istituzione per la gestione degli impianti sportivi
Altro tema al quale dedicare attenzione viene indicato al ruolo delle istituzioni. Agli assessorati al lavoro e allo sport dei comuni e delle regioni va fatta una richiesta di incontro per affrontare il tema della gestione degli impianti sportivi di proprietà pubblica.
La gran parte degli impianti sportivi del nostro paese, compreso le palestre scolastiche, che nei tempi non utilizzati dalle scuole vengono affittati o date in uso alle società sportive, sono di proprietà pubblica. Le modalità con cui tali impianti e/o strutture dedicate alla pratica sportiva vengono affidati in gestione dovrebbero tenere in considerazione le condizioni di chi negli impianti vi opera e vi lavora. Il nostro ruolo e la nostra funzione deve essere quello di verificare le condizioni con cui vengono predisposti gli appalti di gestione che, come è contenuto anche nel nostro documento, debbono prevedere l'applicazione di norme trasparenti sul rapporto di lavoro, e clausole sociali in casi cambi d'appalto.
Coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici, confronto con le Associazioni e con le società sportive.
Le compagne e i compagni presenti alla riunione hanno sollevato dubbi e preoccupazioni sulla nostra possibilità di essere attrattivi verso chi nel mondo sportivo lavora. La preoccupazione emerge dalle prime esperienze di contatto con queste lavoratrici e lavoratori. Preoccupati dalle possibili forme di ricatto, da parte di chi è stato contattato, si sono riscontrate perplessità dubbi e paure.
Il nostro approccio con questo mondo non può essere pensato con le nostre tradizionali forme di contatto. Dobbiamo sperimentare quindi nuove modalità, perché il contatto diretto e individuale continua ad essere fondamentale e non eludibile. Anche in questa logica è pensata la campagna straordinaria di autunno per far veicolare e far parlare di diritti che spesso questi lavoratori neppure conoscono, e che in molti casi neppure noi sappiamo rilevare.
La nostra proposta, se conosciuta, è un grande strumento per trovare alleanze anche fra le associazioni e con le società sportive. L'intento del nostro documento è proprio quello di favorire lo sviluppo dello sport e di creare le condizioni per far giungere alle associazioni e alle società sportive oggi considerate dilettantistiche nuove fonti di finanziamento regolato da nuovi strumenti che favoriscano lo sviluppo di uno sport di qualità.

Napoli città delle Universiadi
Nel 2019 Napoli sarà sede delle Universiadi, non possiamo e non dobbiamo farci sfuggire l'occasione di avere un ruolo in tutto quello che verrà definito nella ristrutturazione e riorganizzazione dell'impiantistica sportiva della città, pensando anche al necessario coinvolgimento della regione. Dobbiamo da subito fornire il nostro supporto e le nostre sollecitazioni alla Confederazione Nazionale, Regionale e alla Camera del Lavoro di Napoli, perché ogni atto amministrativo tenga in considerazione il tema del diritto di chi nello sport lavora.

Per il coordinamento del progetto “Facciamoci squadra”
Fabio Scurpa e Renato Socci

Documento Diritti in gioco: documento finale Diritti in gioco

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Produzione culturale: conferenza stampa "Più cultura per lo sviluppo"

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Perché Pompei e Venezia, emblemi del patrimonio culturale italiano, si sbriciolano? Perché l’Italia non raggiunge gli obiettivi minimi di spesa del programma "attrattori culturali" e deve restituire 33 milioni di euro all'Unione Europea? Perché i talenti artistici e...