I lavoratori del coordinamento nazionale dell’Ippica hanno espresso forte preoccupazione per una situazione del settore degenerata e immobile ormai da molti anni e hanno chiesto un intervento deciso delle segreterie nazionali al fine di evidenziare responsabilità e colpevoli omissioni da parte delle aziende e del Ministero competente che non riesce mai ad onorare gli impegni previsti relativi all’erogazione delle risorse stanziate per gli ippodromi.
I sindacati sono sempre stati disponibili a percorsi di riforma del settore di concerto con tutti i soggetti interessati: purtroppo però il progetto di riforma non è mai partito e gli imprenditori invece di reagire ritengono giusto far pagare ai lavoratori la loro scarsa propensione all’innovazione e al rischio imprenditoriale.
Per questi motivi Slc Cgil, Fisascat Cisl e Uilcom Uil, di concerto con le delegazioni dei maggiori ippodromi italiani, a partire da oggi, non tollereranno più ritardi nei pagamenti delle retribuzioni e/o originali applicazioni dei contratti vigenti.
Ad ogni violazione contrattuale, ad ogni mancato pagamento anche della minima maggiorazione, le Rsu insieme alle strutture territoriali, metteranno in campo azioni di lotta volte a bloccare l’attività degli ippodromi fino al fermo definitivo delle corse.
Le strutture territoriali, oltre a pretendere il rispetto di tutti i contratti del settore, peraltro scaduti da anni, vigileranno anche sul rispetto della legalità con l’obiettivo di porre un argine al dilagante lavoro nero.
E’ tempo che aziende e Ministero si assumano le proprie responsabilità così come hanno fatto i lavoratori finora.