“Gli algoritmi non sono mai neutri.” “È ormai evidente che i tanto decantati calcoli segreti di Youtube, Netflix e Amazon favoriscono la concentrazione delle ricchezze.”
Questi i due assiomi da cui muove il numero dedicato all’utilizzo degli algoritmi nella produzione audiovisiva. La realizzazione e diffusione del prodotto audiovisivo e, in generale, la produzione di contenuti (culturali o d’intrattenimento) indirizzano e “influenzano” il gusto (pensiero, desideri, curiosità, emozioni…) di chi ne fruisce. Quando i “fruitori”, in ragione di una straordinaria concentrazione economica, commerciale e industriale, diventano dipendenti da pochi soggetti economici, il rischio è sempre quello di vedere limitata la libertà di espressione e con essa la democrazia. Il connubio tra la realizzazione del prodotto audiovisivo e la concentrazione della ricchezza sono l’esperienza più ingannevole con cui si sta evolvendo il sistema capitalistico, “sta dunque al movimento dei lavoratori (chi altrimenti?) indirizzare verso altri obiettivi questo uso esperienziale dei dati.”
Per questo numero ringraziamo: Piero De Chiara (CRS); Elisabetta Ramat (responsabile autori Slc Cgil); Teresa Numerico (docente Università Roma Tre, dip. Filosofia Comunicazione Spettacolo); Pasquale Caianiello (ricercatore senior DISIM, Università Dell’Aquila); Umberto Carretti (responsabile Slc Cgil settore audiovisivo); Antonio Nicita (Commissario AgCom); Cinzia Maiolini (Responsabile Ufficio Lavoro Pogetto 4.0 – Cgil).
(Dal sito Cgil.it: Idea diffusa)
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