La filiera del cineaudiovisivo è oggetto di una serie di ricadute negative a seguito dell’emergenza provocata dal Coronarvirus Covid-19, e sta rischiando di collassare per diverse motivazioni.
Dalle sale cinematografiche chiuse per ordinanza, alla riduzione drastica di spettatori per la paura del contagio in luoghi chiusi (siamo ad una flessione con punte del 70% di spettatori in meno).
Dalla fuga delle produzioni internazionali alla sospensione generale di ogni iniziativa di produzione e distribuzione in attesa della fine dell’emergenza. Soltanto le due produzioni internazionali che hanno fermato o annullato le riprese in Italia lasciano a casa più di mille lavoratori e ci fanno perdere intorno ai 100 milioni di investimento nel Paese.
In generale, questo è un fronte nel quale, anche se lo stato emergenziale terminasse subito, la guerra è già persa. Dal punto di vista economico, culturale e, dobbiamo farlo presente con forza, occupazionale e di reddito per gli operatori del settore.
Il giorno dopo la fine delle misure restrittive il pubblico non tornerà subito nelle sale, e neanche le produzioni internazionali torneranno immediatamente a girare in Italia. Andrà ricostruita una confidenza con le sale affinché tornino le famiglie, una fiducia nel sistema Italia per tornare ad attrarre investimenti. Il danno, immediato e in prospettiva, è incalcolabile.
I lavoratori coinvolti hanno bisogno di coperture per il sostegno al reddito, essendo lo spettacolo tradizionalmente escluso dai normali ammortizzatori sociali. Sarà necessario ottenere strumenti in deroga (Cig, Solidarietà), ma anche fondi di sostegno per tutti gli intermittenti che avevano un impegno di lavoro che è saltato o che salterà. Da sottolineare è il fatto che questi ultimi (contratti a tempo determinato e partite IVA) rappresentano la stragrande maggioranza degli occupati nel settore e per questi bisognerà trovare forme che garantiscano la certificazione dell’avvenuto sostegno al lavoratore e la copertura figurativa dei contributi previdenziali.
Per quanto su esposto Le chiediamo interventi per quanto di competenza e di concerto con il MEF e il Ministero del Lavoro su:
- Sostegno economico extra Fondo per il cinema e l'audiovisivo;
- Ammortizzatori in deroga (Cassa integrazione, contratti solidarietà, estensione Fis garantito anche alle realtà con meno di 6 dipendenti, e ai lavoratori intermittenti commisurato alle giornate svolte durante l’anno precedente, e sostegno al reddito per lavoratori autonomi partite IVA, intermittenti e soci di Cooperative);
- Blocco temporale degli adempimenti fiscali e previdenziali, per questi ultimi, vista l’alta incidenza di somme dello Spettacolo dirottate verso la gestione generale dell’INPS; si richiede la copertura figurativa per gli addetti delle Aziende in crisi del Settore al valore dell’ultima retribuzione percepita attingendo temporaneamente a compensazione dei contributi destinati all’ENPALS e rimasti in eccedenza rispetto alle uscite per le pensioni. In questo settore i lavoratori atipici faticano a raggiungere le 120 giornate necessarie per ottenere un anno di contribuzione;
- Accelerazione alle pratiche istruttorie per la determinazione agli aventi diritto del Tax-Credit;
- Attenzione massima ai processi di delocalizzazione produttiva escludendoli sia dalle politiche di sostegno produttivo che per quelli di agevolazione fiscale.
Roma, 28 febbraio 2020
p. LE SEGRETERIE NAZIONALI
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL
Emanuela Bizi Giovanni Pezzini Giovanni Di Cola