Oggi si è tenuta una riunione unitaria (CGIL, CISL e UIL e categorie rappresentati lavoratori cultura) con il MIBACT che è seguita al primo incontro tenutosi con i Segretari Generali Confederali.
Erano presenti in collegamento il Segretario Generale, il Direttore Generale Spettacolo dal vivo e il Capo di Gabinetto. Quest’ultimo ha affermato che sono consapevoli che le misure individuate nel DL 18 non sono sufficienti e che sono impegnati a completare la copertura delle tutele con il DL di prossima pubblicazione. Sono interessati a sentire le nostre proposte e le nostre segnalazioni.
La richiesta della CGIL è quella di intervenire sull’emergenza ma poi individuare un serio Piano nazionale di rilancio della Cultura.
Per quanto riguarda il nostro settore, abbiamo apprezzato il fatto che per la prima volta sia stato individuato il perimetro dei lavoratori dello spettacolo, al di là del rapporto di lavoro, elemento altrettanto importante, ma le misure stanziate sono ampiamente insufficienti. Il limite delle 30 giornate va ridotto di molto, se non azzerato. E’ necessario individuare anche per i pensionati, al di sotto di un determinato reddito la possibilità di accedere all’indennità dello spettacolo.
Rimane il tema, che è comunque trasversale, dei lavoratori a chiamata che ad oggi non hanno tutele. Per quanto ci riguarda si potrebbe trovare una formula per il pagamento dell’indennità, calcolando a ritroso le giornate maturate negli ultimi due anni e pagando lo stesso numero di giorni rapportandoli ai mesi. Questo perché i lavoratori in questo settore non hanno molte giornate di lavoro sul mese.
Il settore è stato interessato prima degli altri, anche al di là delle disposizioni, per effetto dell’epidemia corona virus. Ad esempio sui set si è proceduto prima del 17 marzo ai licenziamenti ed all’annullamento dei contratti con i lavoratori autonomi.
I licenziamenti, sono avvenuti anche nel comparto dello spettacolo dal vivo. In questo caso, per la maggior parte dei casi, sono stati fatti in violazione delle leggi.
Sappiamo anche che il comparto dello spettacolo riprenderà dopo la ripartenza degli altri settori. Per questo chiediamo un reddito di emergenza che assicuri un reddito a questi lavoratori almeno fino a ottobre.
E’ necessario anche intervenire a copertura dei contributi che non verranno maturati con questi sostegni.
Stiamo verificando che ora, a comparto fermo, diversi teatri contattano gli scritturati per far firmare loro un contratto di 12 giorni alla paga minima prevista dal CCNL.
E’ evidente che l’interesse delle imprese è quello di dimostrare giornate lavorate.
Credo che questa è l’ennesima dimostrazione che le imprese del comparto sono inadeguate, a partire dai Teatri Stabili pubblici. E’ l’ennesima dimostrazione di un comparto che utilizza gli scritturati come non fossero professionisti ma semplici fantasmi da utilizzare all’occorrenza.
Abbiamo di nuovo ribadito che il comportamento delle imprese è in violazione dei CCNL e delle leggi e abbiamo chiesto un impegno del Ministero per riportare questo settore al rispetto delle regole e della legalità.
Infine abbiamo dichiarato la nostra contrarietà a quella che ora è una posizione non scritta, ma dichiarata, del MIBACT relativa al pagamento dell’integrazione dell’indennità di FIS o deroga. Si sconsiglia di attivare le integrazioni ai trattamenti di FIS o deroga, segnalando un possibile danno
erariale.
Non si capisce perché ora si segnala questa possibilità che non viene sollevata rispetto alla gestione ordinaria, soprattutto in relazione alle collaborazioni/consulenze ben retribuite che sappiamo essere presenti soprattutto nelle Fondazioni Lirico Sinfoniche.
Ancora una volta sono i lavoratori, dipendenti dalle Fondazioni lirico sinfoniche ma anche quelli dipendenti da tutte le altre imprese sostenute dal FUS, compresi gli scritturati a dover pagare questa crisi. Non è accettabile che non si preveda una adeguata copertura economica per i
dipendenti e una a risarcimento del lavoro perso per gli atipici.
Chi non ha avuto accesso alle tutele previste dal DL 18, sta cadendo in uno stato di indigenza o grande difficoltà.
Ci siamo lasciati con l’impegno di inviare una memoria scritta.
Un cordiale saluto a tutti.
Roma 15 aprile 2020
Emanuela Bizi SLC CGIL Nazionale