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Produzione culturale

COMUNICAZIONE

Il presente comunicato annulla e sostituisce altri comunicati in forma congiunta che fossero circolati.

In data 7 maggio 2020 si sono incontrate le delegazioni di ANICA e SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL per un confronto sulle modalità di attuazione dell’avvenuta ripartenza del settore doppiaggio.

La ripartenza delle aziende di doppiaggio è avvenuta in anticipo rispetto ai tempi della c.d. “Fase 2” avendo fruito della classificazione del relativo codice ATECO tra quelli delle categorie autorizzate a continuare la loro attività economica durante il periodo dell’emergenza sanitaria. Tale ripartenza si è quasi sempre svolta con molta accuratezza e attenzione tra aziende e professionisti.

La denuncia da parte sindacale di alcune distonie ha prodotto uno scambio di comunicazioni tra le parti, che per questo hanno deciso di incontrarsi per approfondire la possibilità di condividere alcune regole.

Dette parti hanno concordato sui contenuti riportati nello scambio di comunicazioni, che sinteticamente portano a condividere le condizioni elencate:

• rispetto delle normative tutte vigenti

• rispetto anche delle pattuizioni contrattuali

• rispetto delle singole competenze degli organi previsti

• attuazione delle previsioni e delle procedure di cui ai DVR (e qualora presenti, dei DUVRI) specifici di ciascuna azienda.

A tali condizioni va aggiunta la istituzione dei Comitati per la Sicurezza Aziendali/Territoriali anche con la partecipazione delle parti sociali, come previsto al punto 13 del Protocollo Governo/ Parti sociali del 24 aprile 2020, anche con il compito di monitorare l'attuazione dei protocolli messi in campo. Nell’attesa della sua costituzione si continuerà ad intervenire come già previsto dai DVR e dai DUVRI già definiti.

Intanto le aziende dovranno tenere in considerazione tutti i punti di cui sopra nelle scelte relative all’organizzazione del lavoro. In particolare, in materia di ricorso a turni straordinari, si ricorda che essi sono regolati dal CCNL (che non è sospeso per l’emergenza) per quantità e maggiorazioni da riconoscere nel compenso. Inoltre, il prolungamento delle prestazioni deve tenere in considerazione il carico delle ore complessive di prestazione singolarmente svolte dalle figure professionali di direttori, assistenti e fonici. Va evitato che l’estensione dei turni produca un affollamento di orari laddove, al contrario, l’emergenza sanitaria suggerirebbe una loro spalmatura in funzione delle attività necessarie di igienizzazione e/o sanificazione degli ambienti come previste dai DVR. In sostanza, riteniamo opportune le estensioni ai turni aggiuntivi quando siano utili alla riduzione degli assembramenti per ridurre il rischio di contagio e sempreché tengano conto degli orari individuali. All’incontro con Anica abbiamo rappresentato che il ricorso ai turni straordinari sembrava più una corsa a recuperare il tempo perduto durante il lock-down caricandone l’onere sui professionisti piuttosto che la definizione di misure di prevenzione. Questa dichiarazione, qualora venisse interpretata come una indebita interferenza nelle scelte del datore di lavoro, siamo pronti e determinati a difenderla. Abbiamo denunce di alcuni professionisti che non hanno il tempo tra i turni di provvedere alla riossigenazione del sangue, necessaria dopo un tempo prolungato di uso della mascherina.

Il rispetto delle normative vigenti si deve applicare anche al tema delle prestazioni di doppiaggio dei minori che trova un limite invalicabile nella normativa emergenziale. Su questo tema non ci risulta che le parti fossero in disaccordo durante l’incontro, per cui invitiamo le aziende a recedere
dalla programmazione di turni di minori.

Le parti hanno concordato, limitatamente per la condizione creatasi per il Covid-19, di valutare processi di remotizzazione, da definire in un ulteriore tavolo ad hoc. La scrivente O.S. ha dichiarato la sua disponibilità a definire la sperimentazione per la figura del direttore di doppiaggio. La
sperimentazione, su base volontaria e specifica per ogni azienda in funzione delle peculiarità tecniche di ciascuna realtà, potrebbe influire positivamente sull’assembramento in sala e sul complesso dei turni di lavoro. Inoltre risponde alla raccomandazione di ricorrere quanto più possibile al c.d. smart working contenuta nei vari DPCM emessi. Per la scrivente O.S. la sperimentazione dovrà durare un mese, dopodichè le parti, a fronte delle condizioni generali di contesto e degli esiti della sperimentazione, potranno stabilirne un’eventuale prosecuzione, sempre per un tempo limitato alle esigenze del monitoraggio della sperimentazione e sempre nell’ambito dell’emergenza sanitaria.

Roma, 9 maggio 2020

Per Slc Cgil Nazionale
Area Produzione Culturale
Il Coordinatore Nazionale
Umberto Carretti

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