Spett.li
ANICA
APA
APE
CNA Cineaudiovisivo
Confartigianato
e. p.c. MIBACT
Direzione Generale Cinema
OGGETTO: esami sierologici Covid-19 pre-assunzionali
Ci vengono segnalati numerosi casi di riavvio delle riprese interrotte per il lock-down da emergenza sanitaria per pandemia Covid-19. Confidavamo nella regolamentazione di tale riavvio attraverso la regolamentazione del Protocollo per la tutela della sicurezza dei lavoratori firmato con le associazioni in indirizzo. Essendo interrotto, al momento, il percorso della validazione di detto Protocollo, il riavvio si sta svolgendo, come prevedevamo, in piena libertà e applicazione di scelte unilaterali, spesso discutibili, dei produttori, con stesure di documentazione di valutazione rischi spesso risibili con poche righe (sbagliate) dedicate alle misure anti-contagio e senza nessun coinvolgimento delle strutture sindacali come previsto dal Protocollo Governo/Parti sociali del 24 aprile 2020. Il peggio di quanto questo settore ci aveva già abituato a vedere, con, in più, l’approccio disinvolto ed incosciente di tante produzioni che non valutano quanto rischioso sia un tale comportamento per il settore.
E poi c’è il solito vizio di scaricare i costi sui prestatori d’opera.
Le scriventi Segreterie Nazionali di SLC/CGIL-FISTel/CISL e UILCOM/UIL, esprimono la loro totale contrarietà alla pratica con cui alcune aziende aderenti alle associazioni in indirizzo subordinano l’assunzione dei lavoratori all’esito dell’esame sierologico Covid-19.
Ricordiamo che gli accertamenti di idoneità sono regolati dal Dlgs 81/08, idoneità riferita sempre alla mansione specifica. Effettuare i test sierologici prima dell’assunzione, non legati quindi alla mansione, non è previsto da nessuna legge. A nostro avviso, finchè non sia stabilito il rapporto di lavoro mediante stipula del contratto individuale, il produttore non ha neanche titolo legittimo per obbligare una persona che non è neanche un suo dipendente a sottoporsi al test.
Riteniamo necessario un immediato intervento delle associazioni in indirizzo presso le proprie associate per far interrompere la pratica da noi contestata. Ricordiamo che proprio il tema dell’accertamento preventivo, durante gli incontri per la stesura del Protocollo, è stato oggetto di approfondimenti e discussioni prima di trovare la forma condivisa di rinvio alle norme vigenti in materia.
In assenza di riscontro immediato, ci troveremo costretti ad assumere iniziative a tutela dei lavoratori, a partire dal richiedere la sospensione dei vantaggi fiscali da parte del Ministero a quelle imprese non ottemperanti alle normative previste dal Dlgs 81/08 e successive modificazioni e dei vari DCPM e accordi sottoscritti tra Governo e Parti sociali.
Chiederemo che le risorse così recuperate siano finalizzare alla formazione continua degli addetti come previsto dalla Legge Cinema.
Siamo anche a dichiarare la nostra assoluta contrarietà al recupero dei costi del Protocollo sicurezza attraverso la compressione delle retribuzioni degli addetti alla produzione sotto la linea.
Cordialmente.
Roma, 17 giugno 2020
LE SEGRETERIE NAZIONALI
SLC/CGIL FISTEL/CISL UILCOM/UIL