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Produzione culturale

Il presente documento vuole essere il contributo di SLC-CGIL per l’individuazione delle misure d’urgenza da implementare nell’immediato in fase di emergenza sanitaria da Covid-19 e degli interventi strutturali da attuare post-emergenza per la filiera del cine-audiovisivo.

Riteniamo necessario che il tavolo permanente non sia vissuto come una formalità politica, ma diventi spunto per proposte costruttive celermente applicabili ed esigibili. È importante che sia inserito nella realtà, perché possa intervenire realmente sulla vita reale degli addetti del settore.

Abbiamo condiviso con le associazioni datoriali il percorso della stesura del Protocollo sanitario per la produzione Cine-audiovisiva che ha consentito una ripartenza dei set in piena sicurezza, al quale le produzioni hanno risposto con una insperata e numericamente importante ripresa delle attività. Abbiamo anche condiviso le applicazioni dei DPCM con protocolli e modelli procedurali insieme alle parti datoriali della distribuzione e dell’esercizio cinematografico, anche se, nello scenario complessivo di filiera, restano i problemi dovuti prima alla ridotta risposta degli spettatori e all’accelerazione delle scelte di mercato da parte delle major e della distribuzione nazionale, tradotte in posticipazione dei c.d. blockbusters in sala o proposizione degli stessi direttamente sulle piattaforme in streaming. Scelta non neutra, perché coinvolge aspetti di mercato, occupazionali, artistici, culturali e tecnologici secondo linee di tendenza innovative e preoccupanti che vanno insieme governate a fronte degli impatti economici e sociali che producono. Fino alla nuova chiusura delle sale cinematografiche.

Già la fase di lock-down di marzo-maggio 2020 ha contribuito ad evidenziare la fragilità della normativa sociale dedicata agli operatori del settore. Si rivela pertanto necessario immaginare quanto di immediato ma quanto anche di nuova attività regolatoria e di tutela debbano permeare il settore.

Interventi immediati

DISTRIBUZIONE, POST-PRODUZIONE E ESERCIZI CINEMATOGRAFICI

Premettendo che le scriventi ritengono le sale cinematografiche, per effetto dei DVR condivisi e puntualmente applicati, luoghi a bassissima esposizione di contagio pandemico e che tutti i provvedimenti adottati dai vari DCPM sono riferiti a problemi esogeni alle sale (ad esempio i trasporti), determinandone le totali chiusure, poniamo alla riflessione delle istituzioni competenti le seguenti considerazioni di sostegno. Come previsto dall’art. 26 punti 4 e 5 del D.Lgs n 81/08 e s.m. “Obblighi connessi ai contratti di appalto o d’opera o di somministrazione”, le Aziende che operano in regime di Committenza attraverso appalti di servizio commerciali, pena la nullità del contratto stesso, sono obbligate a formalizzare, in singola voce, la posta economica inserita nel contratto commerciale con l’Azienda di servizio dei costi sostenuti ai fini della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro e recepire le condizioni del DVR (documento valutazione rischi) dell’appalto nel proprio DUVRI ( documento unitario valutazione rischi integrato). Le imprese che operano unicamente in appalto devono unicamente redigere il DVR Aziendale e mettere nel proprio bilancio le spese sostenute per la sicurezza dei Lavoratori. Va quindi previsto un ristoro pubblico unicamente a quelle Aziende che presentano idonea documentazione e quindi in regola con i provvedimenti legislativi previsti e che non siano sottoposti a provvedimenti di sospensione adottati dalle autorità di vigilanza competenti come previsto dall’art. 14 del D.Lgs. 81/08 e s.m.

Ci sono inoltre Aziende che hanno avuto una continuità produttiva anche se molto contenuta e ci sono Aziende che per l’alto rischio pandemico, hanno dovuto chiudere l’attività produttiva, come gli Esercizi Cinematografici.

In tutte e due le realtà, sono state affrontate ingenti spese finalizzate a porre in sicurezza sia i Lavoratori che i rispettivi utenti/spettatori, quindi a tutti vanno riconosciuti ristori economici finalizzati al sostegno degli investimenti sostenuti con le modalità sopra richiamate indirizzate al sostegno dei provvedimenti giornalieri di prevenzione, sia a garanzia dei costi fissi per consentire la continuità produttiva, che per mettere le altre Imprese nelle condizioni di migliore efficacia possibile al momento della ripartenza produttiva. Un’attenzione particolare va prevista sull’implemento dei costi ai fini assicurativi che hanno dovuto sostenete le Imprese. Anche qui il Mibact, è impegnato insieme ai suoi pari Ministeri a livello Europeo, nel trovare le migliori condizioni di premio possibili prevedendo ovviamente diversificati ristori.

Altra particolare considerazione va fatta sulla necessità di prevedere delle linee di credito a costo zero, a favore delle Imprese, da parte del Mibact, per consentire alle singole Aziende di continuare a prevedere per i propri dipendenti l’anticipazione dei sussidi sociali che arrivano purtroppo con molto ritardo e che quasi tutte le Aziende hanno sospeso per mancanza di liquidità determinando gravi tensioni sociali. Ciò permetterebbe alle Aziende a proseguire con il sistema indiretto di pagamento (delle competenze del mese spettanti) ossia con le anticipazioni da parte delle stesse, modificando il sistema diretto dei pagamenti attraverso l’Inps. E’ ovvio che questi crediti saranno riconosciuti a fronte della presentazione al Mibact dei modelli FS43 o quant’altro documento utile che attesti la chiusura istruttoria e l’attivazione del sostegno sociale da parte dell’Inps. Per le Aziende, sarebbero quote di FIS che una volta incassate, andrebbero subito girate al Ministero compensando l’anticipazione come una semplice partite di giro senza chiedere alle Aziende nessun costo accessorio per interessi, che rimarrebbero a carico del Ministero.
I trattamenti previsti per il sostegno economico dei lavoratori devono tener conto della loro qualifica di subordinati, non del settore merceologico di appartenenza. Gli aiuti previsti per le aziende devono consentire anche una dignitosa capacità reddituale dei dipendenti, per i quali i trattamenti attuali si limitano a circa il 60% del reddito.

In sintesi:

 Superare il criterio della suddivisione per settore merceologico (fis/cigo/cigd) alla luce delle difficoltà strutturali causa covid-19.

 Fondamentale inoltre che si intervenga sugli anticipi del trattamento per evitare il ritardo retributivo. Ipotizzare che l'anticipo sia garantito da parte delle aziende in maniera vincolante stante la mole di aiuti finanziari forniti dal Governo; in subordine garantire il pagamento diretto in capo all'INPS facendolo coincidere col mese di fruizione qualora non vi sia capienza, soprattutto per i piccoli esercizi.

 Anticipazione del trattamento di indennità FIS o CIGD mediante ricorso a ente pubblico o privato del quale il ministero si possa far garante intervenendo sugli oneri finanziari derivanti.

 Integrazione al reddito mediante integrazione degli istituti contrattuali (ad es. 13ma e 14ma mensilità) su indennità FIS o CIGD.

 Ristori per le aziende che tengano conto anche dei costi sostenuti per le misure anti-contagio applicate negli esercizi.
PRODUZIONE CINE-AUDIOVISIVA

Cosa completamente diversa è la previsione di un ristoro per tutti quei Lavoratori, artisti, autori, tecnici e maestranze, che non godono di interventi sociali di sostegno, ma che vengono sostenuti in tutte le diverse nature giuridiche di rapporti di lavoro presenti nel Settore dello Spettacolo da provvedimenti in deroga alla norme del Lavoro da somme che di volta in volta, vengano riconosciute attraverso i vari provvedimenti del MEF.

Su questo piano però, considerando tutti i provvedimenti molto spesso falliti nella loro utilità, in quanto non arrivati a tanti per noi aventi diritto, ma guardando all’immediato, dobbiamo prevedere provvedimenti di sostegno semplificati senza vincolo di giornate o di reddito, ma uno strumento di riconoscimento del diritto, attraverso la storica iscrizione al Fondo di Previdenza Lavoratori dello Spettacolo, ad esempio, per un periodo da convenire e preventivamente riconosciuto dall’Inps per evitare che si assista, per diverse interpretazioni, all’esclusione dai sussidi di alcuni lavoratori. Ad esempio quelli di Aziende poste in alcuni Territori creando vere e proprie discriminazione tra operatori dello stesso Settore.

Va inoltre previsto un sussidio ai lavoratori e alle imprese interessate a forme di sospensione dell’attività dovute a quarantena fiduciaria per contatti stretti con contagiati per i quali, vista l’alta incidenza dei costi e delle ricadute sul piano organizzativo, si rischia di veder restringerne il campo degli aventi diritto a singoli rapporti di contatto invece che vedere interessati interi reparti o aree di lavoro, soggette a prestazioni spesso itineranti come accade nei Set Cinematografici. È una considerazione che richiede la massima celerità, perché i costi di dette sospensioni ricadono di volta in volta sulle aziende o sui lavoratori e stanno influendo sulle scelte di programmazione delle attività di produzione, con rinvii e ritardi.

Va rafforzato il sistema di integrazione economica del settore legato al diritto d’autore e ai diritti connessi. In particolare, va garantita la certezza al diritto connesso per la registrazione e riproduzione filmica degli spettacoli dal vivo.

Per ultimo, essendo questo un Settore che non può permettersi il lusso di creare buchi contributivi per gli addetti, dobbiamo prevedere in mancanza di giornate di lavoro utili ai fini previdenziali, l’accreditamento di contributi figurativi utili alla copertura assicurativa, per gli anni 2020 e 2021.

In sintesi:

 Sostegni semplificati per gli iscritti al Fondo di Previdenza Lavoratori dello Spettacolo con requisito unico l’iscrizione al Fondo stesso.

 Certezza delle tutele applicate in caso di sospensione/ interruzione/rinvio della lavorazione del prodotto (malattia-infortunio-CIGD o FIS).

 Copertura assicurativa per i contributi previdenziali per i lavoratori dello spettacolo per il 2020 e il 2021.

 Per il sostegno al fondo perduto per i lavoratori autonomi ex ENPALS, stante le particolarità legate alle modalità di fatturazione nel settore, non calcolare su mese su mese il raffronto tra il fatturato (ora aprile 2019 e aprile 2020) ma calcolarlo su base almeno semestrale.

 Inserire ai fini dell’accessibilità al sostegno fondo perduto il codice ATECO 900202 (attività nel campo della regia).

Interventi strutturali.

Vanno recuperate le risorse che ancora oggi finiscono nella gestione separata dell’Inps senza benefici per il lavoratori dello Spettacolo. Tutti questi prelievi che escono dal perimetro del Settore, insieme a quote contrattuali già previste o da prevedere, sarebbero utilizzate come prevede la Legge per tre fattispecie quali: Sostegno al Reddito, Ristrutturazioni Aziendali e Formazione.

Va definito il principio del salario di continuità per i lavoratori dello spettacolo che, per loro natura, non possono avere rapporti di lavoro continui, come, ad esempio, tutti gli addetti al doppiaggio. In generale le prestazioni dei lavoratori dello spettacolo sono il risultato della preparazione, dello studio, della ricerca, dell’approfondimento e della formazione che le precede. In tal senso i tempi della prestazione sono una parte dei tempi di lavoro dei lavoratori dello spettacolo.

Alcune categorie di professionisti del settore hanno subito un serio danno al diritto alla prestazione previdenziale in forza dell’applicazione del D.M. 10.11.97 applicato in delega al Dlgs 182 del 30.4.1997. Sul tema proponiamo una memoria in allegato. Consideriamo necessario un intervento in merito.

Va definito un iter legislativo per rendere obbligatoria l’applicazione della Banca Dati Appalti in sperimentazione presso l’INPS per il controllo della filiera committenza produzione post-produzione distribuzione ed esercizio tramite la regolarità contributiva.

Necessaria una rivalorizzazione e centralità dell’Istituto Luce-Cinecittà. L’insediamento previsto di una nuova governance dovrà tener conto della gestione pubblica, del potenziamento degli aspetti commerciali per l’attività degli Studios, forti delle possibilità di utilizzo di fondi provenienti da Next Generation UE, delle risorse che il Mibact ha riservato per il dopo emergenza sanitaria e dell’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti. Obiettivi dovranno essere il potenziamento delle attività di riordino delle Cineteche, della produzione di documentari sia autoriali che destinati a sale e piattaforme digitali, dell’internazionalizzazione, della gestione del patrimonio di film nella disponibilità dell’Istituto per la commercializzazione, dell’utilizzazione dei teatri di posa per prodotti nazionali e internazionali.
Dare applicazione alle previsioni dell’art. 35 della L. 220/16, c.d. Legge Cinema, in ordine al riconoscimento dell'ordinamento delle professioni e dei mestieri nel settore cinematografico e audiovisivo mediante percorsi di certificazione professionale non onerosi per gli addetti o, in subordine, attestato di qualità e di qualificazione professionale dei servizi prestati dai soci delle associazioni professionali ai sensi della legge 4/2013 (artt. 4, 7 e 8) ricorrendo ai profili professionali e formativi ufficiali.

DISTRIBUZIONE, POST-PRODUZIONE e ESERCIZI CINEMATOGRAFICI

 Protocollo di buone prassi per regolamentare le finestre di riferimento per la circuitazione in sala delle opere prima del loro trasferimento su altro device. Prevedere un intervento legislativo in tal senso.

 Passaggio dalle tutele in deroga alle tutele ordinarie universali anche per lo spettacolo (FIS, CIGO, ecc.)

 Nell'ottica di un più proficuo impiego dei contributi e finanziamenti pubblici al settore dello spettacolo, si rafforzi il ruolo di presidio culturale della sala cinematografica nel veicolare i prodotti artistici, culturali e di spettacolo – cine-audiovisivi e non solo - integrando la programmazione cinematografica con la proiezione di altra tipologia di eventi. In tal modo si potrebbero perseguire molteplici obiettivi, da una parte ampliare l'offerta culturale delle sale cinematografiche, massimizzando la diffusione di opere delle tante eccellenze che ogni territorio è in grado di esprimere e permettendo alla platea di fruire tra un ventaglio ampio di prodotti anche di alta qualità che spesso non hanno visibilità, dall'altro mantenere la presenza sul territorio delle sale anche di più piccole dimensioni e l'occupazione del personale assunto.

 Per garantire l'occupazione bisogna giocare d'anticipo tentando di prevenire i processi di trasformazione in atto causa covid, ma anche a causa delle trasformazioni tecnologiche. Importante inoltre porre attenzione alle clausole sociali legate agli appalti. Sarebbe necessario fotografare e governare la“filiera” anche per costruire un CCNL che includa le spinte fuorvianti sul lavoro autonomo.

 Assoluta tutela della tenuta occupazionale, non appena verranno meno gli ammortizzatori sociali.

 Si deve ragionare ad un contratto di filiera, ma anche affrontando in questo momento una possibile discussione del CCNL è fondamentale che il tentativo di scrivere regole certe, unitarie e condivise e con un rafforzamento delle tutele e del welfare, non finisca per scaricare sui lavoratori una situazione oggettivamente negativa dal punto di vista economico. Ad esempio con il tentativo di annullare il welfare, diminuire gli aumenti contrattuali, aumentare la flessibilità selvaggia, aumentare le mansioni con schiacciamento verso il basso della scala classificatoria cancellando professionalità e possibilità di crescita.

 Rafforzamento del sistema dedicato alla produzione cine-audiovisiva di infrastrutture e teatri di posa, con particolare attenzione al plesso di Cinecittà.

PRODUZIONE CINE-AUDIOVISIVA

 Intervento a favore delle categorie danneggiate in materia di prestazione previdenziale dal Dlgs 182/97

 Passaggio dalle tutele in deroga (FIS, CIGD) alle tutele ordinarie universali per le categorie dello spettacolo

 Regolamentazione immediata del settore mediante rinnovi dei CCNL (allegata lettera alle associazioni datoriali del 15.10.2020)

 Uniformazione e integrazione sistemi contributivi e previdenziali, con recupero delle aliquote a tassazione separata. Vanno recuperate le risorse di seguito riportate:

- Il 5% del versamento come contributo di solidarietà previsto all’art.1 comma 8 D.Lgs n.182/1997 (2,5% a carico Lavoratore e 2,5% a carico Azienda) per i redditi di artisti oltre i 100.000 euro

- L’ 1% prelievo coattivo per i soli lavoratori legato al reddito da 40.000 a 100.000 euro. Vige già un prelievo previdenziale per il Settore sotto il 10% nello Spettacolo è il 9,19% (Decreto Interministeriale n.79141 pubblicato G.U.6/6/2014);

 Salario di continuità per i lavoratori discontinui. I tempi tra una prestazione e l’altra per i lavoratori dello spettacolo non sono tempi di non lavoro, ma tempi normalmente impegnati nella preparazione, formazione e approfondimento per mantenere il livello qualitativo delle prestazioni sia artistiche che tecniche.

 Ricorso alla Banca Dati Appalti in sperimentazione presso l’INPS per il governo delle filiere di produzioni del Cine-audiovisivo mediante il controllo degli adempimenti contributivi, prevedendone la conversione in Legge dello Stato, come ci risulta sia stato già chiesto dallo stesso istituto previdenziale.

 Le scriventi OO.SS. ritengono l’Istituto Luce-Cinecittà, debba essere al centro di un progetto di rilancio che affianchi al suo essere tra le più grandi aziende di conservazione e archivio di contenuti del paese, la produzione di contenuti filmici e/o documentaristici con dimensioni e respiro internazionali, in osservanza della missione assegnata e regolata dalla Direttiva del MIBACT. SLC-CGIL AREA PRODUZIONE CULTURALE Allegati: lettera unitaria a ANICA APA APE per rinnovi contrattuali memoria su applicazione Dlgs 182/97

Slc-Cgil Nazionale - Area Produzione Culturale

 Scarica qui gli allegati:

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