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Produzione culturale

Roma, 2 settembre - “La battaglia delle lavoratrici e dei lavoratori italiani dello spettacolo per una giusta indennità di discontinuità ha travalicato i confini nazionali, diventando una battaglia internazionale di tutti i dipendenti del settore. Una notizia positiva che è giunta da Filadelfia, dal VI Congresso del sindacato Uni Global Union”. Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

“A tal proposito il Ministro Sangiuliano - ricorda il leader della Cgil - ha fatto approvare in Consiglio dei Ministri una bozza di decreto molto lontana dalla misura richiesta da tempo dalle organizzazioni sindacali”. “Anziché definire un compiuto sistema di tutele in un mondo del lavoro, come quello dello spettacolo, dove prevalgono rapporti di lavoro frammentati, eterogenei, discontinui, si definisce - sottolinea il leader della Cgil - una misura di esclusivo sostegno al reddito insufficiente sul piano quantitativo e per di più con criteri di accesso molto restrittivi, così da dare vita ad una platea molto ristretta di possibili beneficiari”.

“Non è questo di cui ha bisogno il mondo del lavoro dello spettacolo. Chiediamo che il Ministro non proceda con un atto unilaterale e sbagliato come questo decreto e ascolti davvero le parti sociali”, conclude Landini.


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