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Produzione culturale

(U.S. Slc-Cgil) – Roma, 28 nov – «La misura adottata dal governo non rispecchia le esigenze dei lavoratori dello spettacolo». È il giudizio netto di Sabina Di Marco, segretaria nazionale Slc-Cgil, sul testo approvato ieri in via definitiva dal Consiglio dei ministri relativo all'attesa indennità di discontinuità.

«È una misura sbagliata perché la platea individuata esclude buona parte degli artisti – evidenzia la dirigente sindacale – per includere invece figure professionali che non rientrano nei contratti collettivi dello spettacolo». Per poterne fruire, inoltre, è necessario aver svolto nel corso dell’anno precedente 60 giornate lavorative: un numero «troppo alto», come «troppo ristretto» è il lasso di tempo in cui è conteggiato il tetto al reddito di 25 mila euro: il calcolo andrebbe fatto «almeno sui due anni precedenti – sottolinea Di Marco – e non su uno solo».

Slc-Cgil conferma quindi l’iniziativa organizzata per giovedì 30 novembre e intitolata ‘Spettacolo: la giusta riforma, adesso!’. L’evento si terrà dalle 10 alle 14 al Centro Congressi Frentani (Roma) e riunirà delegate e delegati di Slc insieme a decine di associazioni di tutte le discipline artistiche e tecniche dello spettacolo. A concludere i lavori il segretario generale Cgil, Maurizio Landini.

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