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Produzione culturale

(U.S SlcCgil) -Roma 23 mag - Slc Cgil, FistelCisl, UilcomUil hanno indetto lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle fondazioni lirico-sinfoniche. La decisione, emersa oggi dal coordinamento unitario tenuto a Roma, è motivata dal grave ritardo della validazione del loro contratto di lavoro -rinnovato dopo 20 anni il 30 novembre scorso- da parte delle istituzioni preposte.
I sindacati hanno programmato perciò per i primi giorni del mese di giugno un presidio unitario presso il Mic (Ministero della Cultura) per sollecitare il dicastero guidato dal ministro Sangiuliano a richiedere al Mef (Ministero di Economia e Finanza) ed alla Corte dei Conti la rapida definizione dell’approvazione che permetta l’applicazione del contratto alle lavoratrici ed ai lavoratori interessati, circa 4 mila addetti.
“In un momento di particolare interesse per il Canto Lirico Italiane, che verra celebrato come patrimonio dell’Unesco il 7 giugno all’Arena di Verona, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, -evidenziano i sindacati- c’è un grande sofferenza nel settore che vede i lavoratori ancora privi dell’applicazione dell’accordo siglato nel novembre scorso che fa riferimento al triennio 2019/2021 e che, lo sottolineiamo, interviene dopo due decenni dal precedente”.
“Senza questo passaggio essenziale -rimarcano in una nota congiunta Slc, Fistel e Uilcom- non ci saranno neanche le condizioni per procedere all’apertura della trattativa del triennio successivo 2022/2024 che porterebbe finalmente le lavoratrici ed i lavoratori delle Fondazioni Lirico-sinfoniche ad un recupero in linea con il regolare corso dei rinnovi contrattuali”.

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