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Produzione culturale

‘Una riforma del MiBAC moderna; l’informatizzazione reale delle reti; la gestione e valorizzazione dei Beni e delle Produzioni culturali che sia realmente concorrente a tutti i livelli istituzionali, così come previsto dalla Costituzione. Dare dignità alle professioni relative ai Beni e alle Produzioni culturali. Rivedere le scelte per le Fondazioni lirico sinfoniche e indirizzarle in reali politiche di valorizzazione. Perfezionare le proposte su Pompei affinché possa divenire in futuro un polo di eccellenza di gestione e valorizzazione’. Di questi e altri interventi strategici per il settore dei Beni e delle Produzioni culturali si è parlato oggi all’incontro che si è tenuto presso la Sala dell'ex-Comitato Legislazione a Montecitorio nel corso del quale la coalizione Abbracciamolacultura* ha incontrato alcuni componenti delle Commissioni Cultura Camera e Senato per presentare il proprio documento ‘Più cultura per lo sviluppo’. “La cultura - ha sostenuto la delegazione presente oggi all’incontro- deve essere il cardine per il futuro di questo Paese; questa deve essere la scelta strategica del Governo. Custodiamo uno straordinario patrimonio storico, culturale, paesistico, con enormi potenzialità di crescita economica e sociale, oltre ad avere professionalità e saperi che non devono essere dispersi, ma anzi devono crescere e riqualificarsi: devono essere riconosciuti e tutelati”. L’accesso alla fruizione della cultura e alla conoscenza deve essere aperto a tutti, in modo equo. Questo principio deve essere un must per qualsiasi Paese moderno, perché la promozione della partecipazione dei cittadini è condizione per un humus culturale fertile, diffuso, intimamente connesso al territorio.

La delegazione ha espresso perplessità rispetto alle presunte opportunità di lavoro previste dal Decreto Valore Cultura (DL n°91/2013) che prevede che saranno selezionati 500 laureati under 35 per procedere all’inventario e alla digitalizzazione del patrimonio. Di fatto viene proposto a questi giovani uno stage di un anno senza alcuna prospettiva futura, e non si valorizzano le competenze dei collaboratori già coinvolti, ancora una volta senza cogliere l’occasione di mettere in campo un piano strategico: più che una grande opportunità sembra una grande illusione che rischia di esasperare ancora di più la dilagante precarizzazione.

Quattro i temi su cui la coalizione Abbracciamolacultura ha ritenuto fondamentale confrontarsi:

  1. Cultura materia prima italiana: occorre un sistema partecipato di  programmazione pluriennale integrata, che possa contare su un ciclo di investimenti produttivi, capaci di esprimere una reale domanda di lavoro qualificato. Serve una cultura della programmazione che faccia dialogare i diversi livelli istituzionali;
  2. Cultura = lavoro: è necessario che il lavoro per conservare, valorizzare, promuovere, gestire i Beni e Produzioni culturali disponga di un convinto sostegno, di riconoscimento, in termini sia professionali sia di stabilità e diritti, anche nel mondo degli appalti.
  3. Apprendimento permanente e partecipazione attiva: occorre promuovere la partecipazione attiva dei cittadini alla fruizione delle opportunità culturali, alla definizione delle scelte e degli obiettivi, e all’elaborazione dei piani strategici che coinvolgono gli specifici  territori. La scuola pubblica e l’università devono avere un ruolo fondamentale per far maturare linguaggi e strumenti utili all’accrescimento culturale.
  4. Risorse: investire risorse pubbliche, portandole almeno alla media europea, come scelta strategica per lo sviluppo.

E’ per questo che Abbracciamolacultura auspica che il Parlamento e le sue Commissioni tornino ad avere un ruolo propositivo sul tema dei Beni e delle Produzioni culturali come promotori delle leggi nel settore, anche attraverso  raccomandazioni e ordini del giorno. Il disegno di legge n°958 - Misure di semplificazione degli adempimenti per i cittadini e le imprese e di riordino normativo – all’ art.5 reca la delega al Governo ad adottare uno o più decreti legislativi correttivi e integrativi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, norma che richiede  la definizione di stringenti criteri di delega e un ruolo decisivo del Parlamento nelle definizioni legislative.

I/le parlamentari presenti hanno sottolineato l'importanza delle tematiche poste da “AbbracciamoLaCultura”, ed hanno condiviso l'esigenza di prevedere futuri incontri sui punti specifici, nel quadro del mantenimento di costanti rapporti con la Coalizione e della prossima discussione parlamentare sulla Legge di stabilità e sul disegno di legge “Semplificazioni”.

 

 

*”Abbracciamolacultura” è una coalizione di soggetti collettivi attiva dal 2010, espressione della società civile, del lavoro dipendente, delle professioni in campo culturale e del mondo per il quale beni ed attività culturali rappresentano un impegno professionale e un diritto sociale irrinunciabile. Nella fase di avvio della Coalizione hanno aderito oltre 100 sigle tra cui: AGENQUADRIAIB (Associazione Italiana Biblioteche) - ANA (Associazione Nazionale Archeologi) - ARCI - Assotecnici (Associazione Nazionale dei Tecnici per la tutela dei beni culturali, ambientali, paesaggistici) - AUSER - CGILCIA (Confederazione Italiana Archeologi) - FEDERAGIT (Guide Turistiche Confesercenti)- FIteL (Federazione Italiana Tempo Libero) - IA.CS (Italian Association of Conservation Scientists) - IAML Italia (Associazione Italiana delle Biblioteche, Archivi, Centri di documentazione musicali)- INU (Istituto Nazionale d’Urbanistica) – LEGAMBIENTE

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