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Produzione culturale

“Il giudizio sulla nuova ripartizione delle aliquote per il 2013 del FUS, Fondo Unico per lo Spettacolo,  presentata oggi nel corso della Consulta per lo Spettacolo è del tutto negativo, poiché la differenza tra il 2013 e il 2012 è di € -21.616.923,00 (circa - 5%). Il finanziamento statale così ridotto si somma a una riduzione generalizzata delle risorse pubbliche decentrate destinate al settore (Regioni, Province e Comuni) – così dichiara Silvano Conti, coordinatore nazionale produzione culturale Slc Cgil.
“Il Ministro nella sua introduzione ha toccato temi che lascerà come promemoria sia alla Commissione Cultura Camera-Senato che al prossimo Ministro del Dicastero: Fondazioni Lirico Sinfoniche, Testo Unico Legge Spettacolo dal Vivo, Decreti concernenti la fiscalità e le quote dei broadcasters sulla produzione nel settore Cinema – prosegue il sindacalista. Ho espresso la netta contrarietà allo Schema di Regolamento riguardante le Fondazioni Lirico Sinfoniche definendo l'operazione "la via corta di una selezione darwiniana delle Fondazioni" senza nessun profilo riformatore, auspicando di converso che nella prossima Legislatura si riprenda con vere riforme di sistema a partire dallo spettacolo dal vivo in cui inserire organicamente il segmento delle Fondazioni.”
“Ho espresso parere positivo sul Decreto giacente in VII Commissione Senato in merito alle quote dei broadcasters da destinarsi alla produzione cinematografica. Inoltre, essendo la copertura del tax credit per il Settore in vigore per tutto il 2013, ho evidenziato la necessità nella prossima legislatura di rendere il provvedimento strutturale e contestualmente la necessità che, già da lunedì, il Ministro firmi il decreto in merito alla definizione societaria di Istituto Luce Cinecittà.”
“Il giudizio quasi unanime di tutte le articolazioni della Consulta (Sindacati - Associazioni Datoriali - Associazioni di Categoria, ecc) è stato pesantemente negativo sia sulla riduzione delle risorse che sui provvedimenti non adottati per il settore – conclude Conti -  e solo il forte senso di responsabilità rispetto alla fattiva ripartizione delle risorse ha indotto a votare in termini deliberanti.”
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