Sono stati organizzati due presidi dei lavoratori:
1 e 2 dicembre ore 11.00-14.00 davanti a Cinecittà
3 dicembre ore 14.00-20.00 davanti a Mibact (Collegio romano)
Gli Studi Cinematografici di Cinecittà continuano ad essere teatro di rappresentazioni farsesche: dopo anni di iniziative sindacali, importanti riduzioni del costo del lavoro e di esercizio concesse a carico dei lavoratori
(e dei contribuenti), oggi sappiamo che la DELUXE è in procinto di chiudere i battenti.
Per riassumere le concessioni ottenute da Cinecittà Studios ricordiamo:
- La possibilità di rateizzare in 8 anni il debito contratto verso Istituto Luce di 5 milioni di euro
- Impegno del MIBACT a investire sul sito produttivo 7 mln €
- 90 dipendenti inseriti nel programma di 2 anni di Contratti di Solidarietà per abbattere il costo del lavoro per centinaia di migliaia di euro ogni anno
- Riduzione del canone d’affitto da corrispondere a MIBACT per centinaia di migliaia di euro l’anno in cambio della restituzione di 4 teatri di posa
Nelle more delle agevolazioni, si inseriva l’affitto del ramo d’azienda alla DELUXE: 39 lavoratori dedicati al settore sviluppo e stampa (in Cassa Integrazione) e 54 lavoratori dedicati al settore digitale e audio.
La DELUXE decide, senza una comunicazione ufficiale, di avviare la procedura di liquidazione, che si aggiunge ai tre licenziamenti già messi in atto.
La decisione unilaterale di liquidazione assunta da questa Multinazionale è presa in un momento di afflusso di commesse importante con l'effetto che alcuni prodotti, avuto i distributori sentore della difficoltà aziendale,
sono stati ritirati. Non è ancora rimarginata la ferita provocata dalla stessa decisione di Technicolor, quella di DELUXE sembra far parte dello stesso disegno di desertificazione del mercato produttivo nazionale.
Ci troviamo in una situazione paradossale: il settore è investito da una serie di agevolazioni ‐vedi Tax Credit‐ e dallo spostamento verso la cinematografia di importanti quote del F.U.S. che attraggono importanti produzioni internazionali e favoriscono le produzioni nazionali con importante tenuta della localizzazione produttiva. Per quanto ricordato anche il sito di Cinecittà ha goduto, e gode, dell’investimento economico nazionale che risulterebbe non produttivo se non si potenziano le infrastrutture a partire da quelle della post‐produzione cinematografica.
In cambio CCS lamenta un eccesso di costo del personale di 30 unità, la DELUXE addirittura va in liquidazione: i conti non tornano.