“La depenalizzazione del mancato pagamento dei contributi, previsto dal DDL 8 del 15 gennaio 2016, è particolarmente grave in un settore quale quello dello spettacolo, in cui i rapporti di lavoro si svolgono spesso per periodi brevi, e scarsamente tutelati – dichiara Emanuela Bizi, segretaria nazionale Slc Cgil. Da tanto tempo chiediamo che si guardi al mondo dello spettacolo, rilevando le specificità, per garantire diritti e tutele ad operatori che, nella maggior parte dei casi, lavorano in modo strutturalmente intermittente e non possono essere definiti precari.”
“Nel DDL si depenalizzano reati, nell’ambito dello spettacolo dal vivo e del cinema, quali il mancato versamento contributivo fino a 10.000 €, rappresentazioni teatrali e cinematografiche abusive, e relativamente al diritto d’autore e al diritto connesso, il reato per chi concede in noleggio o concede a qualsiasi voglia titolo opere tutelate da diritto d’autore, ed esegue copie su supporti video o audio di artisti interpreti ed esecutori – prosegue la sindacalista.
Tutto viene sanzionato con ammende amministrative, che partono da 5.000€ nel caso di mancato pagamento della contribuzione nonché di violazione del diritto d’autore e diritto connesso, da 10.000€ nel caso di spettacoli abusivi. Ovviamente questi reati, se penali, sono maggiormente disincentivanti.”
“In questo momento i lavoratori del settore dello spettacolo sono particolarmente vessati da un incastro di norme e leggi a loro totale sfavore – conclude Bizi: da un lato vigono ancora i disguidi dell’Enpals, che da quando è stato assorbito dall’INPS non garantisce più servizi; dall’altro l’inserimento dei voucher, che genera un piccolo contributo alla gestione separata dell’INPS, crea confusione nella ricostruzione della vita lavorativa e dei contributi ai fini pensionistici di questi lavoratori.”
“Se a questo sommiamo la mancanza di controlli ispettivi arriviamo alla chiusura del cerchio.”