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Produzione culturale

In data odierna, presso il Mibact, si sono incontrate le Segreterie Nazionali di FISTEL CISL, SLC CGIL, UILCOM UIL e FIALS e il Direttore Generale dello Spettacolo dal Vivo Dott. Cutaia.
Le OO.SS. Nel riconfermare i punti contenuti nel documento del 26 maggio emersi dal Coordinamento delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, hanno sottolineato l'esigenza di dare risposte tempestive alla profonda crisi che attraversa il Settore, in attesa della Legge di riordino sullo spettacolo che dovrà dare, come per il Cineaudiovisivo, risposte adeguate di sostegno e di sviluppo.
Nel frattempo sono necessari interventi urgenti per consentire al Settore di governare il periodo di tempo necessario alla riforma dello Spettacolo dal Vivo, che, come dichiarato oggi dal DG, si svilupperà in tre direzioni:
1) verifica di tutte le leggi esistenti in materia, adeguamento e semplificazione delle norme, ridisegno delle funzioni delle imprese da quelle Istituzionali centrali a quelle periferiche;
2) Intervenire congiuntamente al Ministero del Lavoro e al Mef sullo status dei Lavoratori dello Spettacolo per determinare nuove regole, con particolare attenzione alla tutela del patrimonio professionale;
3) Coordinare meglio le risorse nazionali e territoriali.
Tutto questo con l'impegno ad un confronto continuo e tempestivo con tutte le parti sociali e produttive del Settore.
Le Segreterie preso atto di quanto dichiarato dal Direttore Generale hanno manifestato apprezzamento, sulle manifeste volontà di coinvolgimento delle parti sociali. Si sono rese da subito disponibili per un confronto di merito, relativamente ad alcune criticità che abbiamo evidenziato, alle quali il Direttore ha risposto informandoci che, per quanto riguarda il teatro Massimo di Palermo, i problemi relativi all’anticipo della Legge Bray dovrebbero essersi risolti, mentre per i teatri lirici di Genova e Bari, che devono rimodulare i piani e sottoporli di nuovo all’inter previsto dalla legge, i tempi saranno più lunghi. Per il
Petruzzelli di Bari, in crisi a causa delle sentenze di riammissione, la soluzione potrà essere trovata davanti all’impegno economico delle istituzioni locali.
Per il Teatro Stabile di Catania il Ministero si è preso l'impegno di monitorare il problema cercando di mettere in campo tutte le possibili opzioni utili a rimuovere la crisi di liquidità, che se non rimossa, determinerà la fine di una gloriosa realtà culturale del nostro Paese.
Per ultimo abbiamo sottolineato l'esigenza della validazione del CCNL delle Fondazioni LS, chiedendo un impegno maggiore al Ministero, per evitare potenziali contenziosi sul territorio. Abbiamo denunciato le difficoltà legate al rinnovo del CCNL Prosa, riproponendone la necessità, anche per quello che riguarda la tutela degli artisti.

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