“Il testo dell’articolo 19 del Decreto Legge n. 148 del 16 ottobre 2017, così come le successive proposte di modifica tramite emendamento - che aprono la gestione dei diritti di autore ad altri organismi di gestione collettiva oltre alla SIAE, senza prevedere una nuova normativa di regolamentazione del settore- avranno l’effetto di negare un diritto invece che estenderlo”, così commenta Emanuela Bizi, segretaria nazionale Slc Cgil.
“La prova è data dal tenore e dai contenuti degli emendamenti presentati: nessuno infatti sembra preoccuparsi di come dovrà funzionare la gestione dei diritti d’Autore, ma solo di garantire il business di tali diritti ad una pluralità di società di collecting, o addirittura del modo migliore per evaderli – spiega la sindacalista.
“La responsabilità di avere un sistema di intermediazione non discriminatorio è in capo agli Stati: in tutta Europa sono previsti fondi, strumenti amministrativi, regimi autorizzativi, attività di controllo pubblico, doveri delle società di collecting che assicurino elevati standard di tutela del diritto d'Autore.”
“Pensi il Legislatore a tutte le falle che un regime di concorrenza aprirebbe – conclude Bizi: imposti un confronto serio con gli Autori e gli esperti, analizzi i problemi che si sono presentati con la liberalizzazione degli artisti interpreti o esecutori, eviti di riproporli amplificati, e colga anzi l'occasione per riordinare anche l'intermediazione di tali diritti connessi.”