[caption id="" align="aligncenter" width="476"] Emanuela Bizi e Fabio Scurpa del Sindacato Lavoratori Comunicazione Cgil[/caption]
Oggi le Organizzazioni Sindacali di SLC CGIL, FISTEL CISEL, UILCOM UIL e FIALS CISAL hanno consegnato al Presidente della Repubblica migliaia di firme di persone che amano e frequentano la musica lirica.
L’iniziativa di raccolta è stata promossa per denunciare il rischio che le disposizioni di leggi varate recentemente si traducano nella dispersione di un patrimonio musicale che è anche un tratto identitario del Paese. Queste norme dispongono di definire i requisiti che saranno necessari per mantenere lo status di Fondazioni Liriche. L’alternativa sarà il declassamento ad un non meglio precisato “teatro Lirico” , con conseguente “revisione delle modalità di organizzazione, gestione e funzionamento”.
Oltre alla dispersione professionale, tutto questo tradurrà nella perdita irreversibile di un patrimonio inestimabile, perché si ridurrà inevitabilmente l’offerta della lirica. Il pubblico che frequenta questi teatri ne conosce il valore.
Vorremmo che anche lo Stato prendesse atto del valore non solo della lirica ma di tutto il comparto dello spettacolo dal vivo, dandogli finalmente i finanziamenti necessari, almeno quelli che altri Paesi a noi vicini garantiscono.
Purtroppo anche la recente legge dello spettacolo non aumenta in modo significativo le risorse del Fondo Unico per lo Spettacolo. Siamo e rimaniamo in fondo alla classifica dei Paesi europei per i finanziamenti al settore.
Evidentemente i Governi che si sono succeduti non capiscono che lo spettacolo dal vivo è fondamentale, insieme al cinema ed all’istruzione, per garantire un livello culturale nei cittadini necessario anche allo sviluppo economico complessivo. Un livello culturale alto permette anche una maggior innovazione industriale e tecnologica dei comparti produttivi, il decollo di una reale formazione continua dei lavoratori, necessaria nella prospettiva dell’industria 4.0.