L’incontro programmato tra i vertici aziendali ed i Segretari Generali delle Organizzazioni Sindacali si è concluso con l’ennesimo nulla di fatto. Gli argomenti posti all’Ordine del Giorno dall’azienda nella sua convocazione erano: CCNL, Politiche attive del Lavoro, riorganizzazione PCL.
La delegazione SLC ha posto come prioritaria la chiusura del Contratto, chiusura già slittata troppe volte privando di fatto la categoria del CCNL (con relativo incremento economico) per un ulteriore anno e che, lo ricordiamo, ha subito uno stop lo scorso mese proprio su richiesta dell’azienda.
Sulle Politiche attive del Lavoro ci siamo ovviamente pronunciati a favore, chiedendo di definirne almeno l’aspetto numerico ed iniziando una successiva trattativa sui criteri.
Infine sulla riorganizzazione della divisione PCL, ribadite le criticità che l’attuazione dell’accordo di settembre 2015 hanno evidenziato sul recapito, ci siamo detti disponibili ad una discussione di merito che parta da una revisione di quel modello, correggendone le storture emerse, chiedendo ed ottenendo dall’azienda la disponibilità a prendere visione dell’intero impianto di riorganizzazione, comprensivo della parte relativa al rilancio della logistica in azienda. Su questo punto abbiamo colto la preoccupazione aziendale di addivenire ad un accordo prima della fine dell’anno, per poterne tener conto nel Piano Industriale che verrà presentato ad inizio 2018, tuttavia abbiamo ribadito che per noi, oltre la sostenibilità finanziaria cui deve tendere la riorganizzazione, si pone come prioritario il mantenimento di un livello qualitativo del servizio senza ulteriori ripercussioni sui Lavoratori della divisione.
Dopo più di tre ore di confronto e dopo aver trovato un punto di incontro da formalizzare all’interno di un verbale di incontro, l’azienda si è presentata senza un testo dichiarando il capodelegazione aziendale privo di mandato per un siffatto verbale; capodelegazione che, lo ricordiamo, un’ora prima si era dichiarato positivamente alla sottoscrizione di tali impegni.
Ora le cose possono avere due interpretazioni: si sta facendo melina sulla pelle dei Lavoratori oppure siamo in presenza di una palese dilettantismo all’interno di un’azienda strategica per il paese, quale Poste Italiane è? Quale affidamento può dare l’azienda sulle strategie che intende mettere in campo con il nuovo Piano Industriale?
La Segreteria nazionale SLC a seguito di questo ennesimo rinvio e tratte le proprie considerazioni sulla faccenda, coinvolgerà necessariamente la Confederazione sul mancato rinnovo contrattuale in questa che è la più grande azienda del paese; inoltre, in mancanza di un calendario incontri che porti alla chiusura dei lavori entro la prossima settimana, attiveremo con immediatezza i nostri organismi per decidere la mobilitazione da mettere in campo, davanti ad una situazione di stallo che priva la categoria di un contratto da ormai cinque anni.
Nicola Di Ceglie, Segretario Nazionale
Servizi postali: incontro 19 ottobre
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