La decisione di Poste Italiane di tagliare 12000 posti di lavoro è grave e va combattuta; se a ciò si aggiunge il taglio del 50% dei volumi di appalto, risulta evidente come una tra le più grandi aziende italiane sta immotivatamente creando uno sconquasso sociale in una situazione di estrema delicatezza per l'insieme del nostro paese.
Poste Italiane non sta aspettando nemmeno di capire cosa succederà sul terreno dell'ordinamento del mercato del lavoro e questo rende ancora più irresponsabile la sua scelta.
L'ing. Sarmi, dunque, si sta assumendo una responsabilità pesante al limite della provocazione.
Il sindacato reagirà con la dovuta fermezza per far ritirare questa decisione.
In questi mesi l'azienda, in virtù delle divisioni sindacali si è sentita padrona assoluta del campo, tanto da prendere una decisione che suona come uno schiaffo nei confronti dei Lavoratori e del Sindacato.
Siamo convinti, una volta di più, che sia necessario riannodare i fili di un azione comune contro l'Azienda ed in questo senso valutiamo con la dovuta attenzione le dichiarazioni di Mario Petitto, segretario generale SLP-CISL, che vanno nella direzione della ripresa dell'iniziativa di tutto il sindacato all'interno dell'azienda.
Sono in gioco interessi vitali delle Lavoratrici e dei Lavoratori e il sindacato deve mostrare tutto il senso di responsabilità di cui è capace
Roma,20 Aprile 2012
Il Segretario Generale
Emilio Miceli