In questi ultimi giorni gli organi di stampa sembrano particolarmente interessati ad evidenziare inefficienze e malversazioni nel settore postale e logistico di Poste Italiane.
L'attenzione mediatica non ci stupisce seppure, in taluni casi, ci pare evidente la strumentalità delle notizie pubblicate.
Ciò che troviamo intollerabile è il clima ingeneratosi in azienda.
Mano a mano che le nostre strutture territoriali prendono visioni delle contestazioni di addebito ai lavoratori dipendenti, ci pare si definisca un quadro che suggerisce un sistema complesso e sedimentato che, come già dicemmo nel precedente comunicato, rendeva prassi aziendale e disposizione gerarchica formale una pratica evidentemente irregolare.
Le contestazioni numericamente più consistenti insistono sui livelli medi e medio bassi della filiera.
Continuiamo a nutrire perplessità sulla corretta individuazione della gerarchia delle responsabilità, specie laddove constatiamo che sono oggetto di contestazioni anche pratiche regolari,in taluni casi obbligatorie, che una indagine interna forse imprecisa non ha saputo distinguere dalle pratiche irregolari.
In questo senso auspichiamo una rapida rivisitazione dei provvedimenti di contestazione di addebito ed il ritiro immediato di quelli che risultassero evidentemente impropri.
Questo anche al fine di ripristinare un clima di serenità tra le migliaia di lavoratori che, non abbiamo dubbi, in questi anni hanno svolto correttamente il proprio lavoro e che oggi dovrebbero godere di un'attenzione positiva e propositiva da parte dell'azienda in quanto unico vero motore del necessario sviluppo della rete distributiva e di produzione di Poste Italiane.
Nel contempo riteniamo improcrastinabile una attenta pianificazione e controllo delle attività produttive.
A seguito della quotazione in borsa Poste Italiane è diventato un Gruppo industriale e di servizi suscettibile di tensioni.
In questo contesto il management del Gruppo ha la responsabilità di perfezionare l'organizzazione del lavoro laddove necessario ma, nel contempo, ha l'obbligo di difendere nei fatti la solida professionalità dei propri dipendenti che sono al servizio ogni giorno di milioni di cittadini.
Dunque, fermo restando l'operato della magistratura e delle attività ispettive interne, riteniamo opportuno che i comportamenti dell'Azienda siano posti in essere con il rigore e la correttezza dovuti, che si realizzano solo dove sia correttamente individuata la gerarchia delle responsabilità.
La Segreteria Nazionale Slc Cgil