Gantry 5

top 1

Gantry 5

top 2

Servizi postali

Il 13 gennaio 2012, SLP CISL, UIL Poste, CONFSAL Comunicazioni e UGL Comunicazioni hanno depositato presso il Tribunale Ordinario di Roma un "ricorso ex art. 28 Statuto dei lavoratori" (comportamento antisindacale) contro Poste Italiane S.p.A.

 A questo punto, i buoni oratori direbbero che è venuto meno" l’oggetto del contendere", ma così non è. In realtà non lo era neanche prima. Facciamo notare infatti il famoso accordo non firmato dalla scrivente (allegato al ricorso delle 4 OO.SS.) non ha mai prodotto nulla: la commissione che si sarebbe dovuta insediare entro il 31 dicembre 2011 non si è mai costituita!delle graduatorie per la mobilità; le stabilizzazioni dei precari; gli interinali (solo per citarne alcuni).

 L’oggetto della condotta antisindacale consisterebbe, a loro giudizio, nella mancata concessione da parte aziendale della separazione dei tavoli di trattativa.

 Tale richiesta sembrerebbe motivata dalla necessità di trattare separatamente dalla SLC CGIL, definita "inaffidabile", le questioni oggetto del confronto.

 Rileviamo una certa qual contraddizione nel constatare che, mentre in Poste italiane SLC-Cgil è tacciata di inaffidabilità e si invoca a gran voce l’attivazione di tavoli separati per tentare di isolarla, in altre aziende del gruppo, dove vigono le medesime regole, ad esempio Postel, ci si riunisca normalmente, firmando unitariamente importanti accordi di riorganizzazione aziendale.

 Accade lo stesso in Swiss Post Solutions e in TNT-Post.

 Nel frattempo, in Poste italiane, le 4 OO.SS. che promuovono il sopraccitato ricorso ex art. 28 e boicottano ogni trattativa, impediscono qualsiasi confronto dal momento che l’azienda, nel rispetto di quanto sottoscritto in sede di rinnovo di CCNL, convoca unitariamente le 6 OO.SS. firmatarie.

 Ufficialmente, per poter giustificare il conferimento della patente di inaffidabilità a SLC CGIL, i 4 esempi di coerenza, affidabilità, modestia e serietà (sic!) propongono una fantasiosa ricostruzione della notte della sottoscrizione, peraltro unitaria, del CCNL 2010-2012.

 Infatti, durante la stretta finale del negoziato SLC CGIL si oppose alla stipula della cosiddetta "clausola compromissoria", quella norma, cioè, che avrebbe ridotto ai lavoratori, su alcune materie, la possibilità di potersi tutelare legalmente a causa del trasferimento della competenza su queste, dal Giudice del lavoro ad un collegio arbitrale sostanzialmente " privato".

 Oggi, pur esistendo fortissimi dubbi di costituzionalità che potrebbero invalidarla, quella clausola è diventata Legge dello Stato, e noi, fermo restando il rispetto della legge, non abbiamo certo cambiato idea: attraverso le "Clausole compromissorie" si realizza la demolizione del diritto del lavoro e si riduce il livello di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori con la complicità, inspiegabile, di alcuni sindacati.

 Evidentemente le ragioni – quelle autentiche – del continuo ostracismo dato al Slc-Cgil sono altre e francamente ci sfuggono.

Riteniamo tuttavia inaccettabile che le regole per l’esercizio delle relazioni sindacali, fissate unitariamente nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, possano valere o meno, a seconda delle convenienze/opportunità politiche di qualcuno dei soggetti firmatari.

 Ed inoltre, consideriamo surreale il fatto che l’eventuale, legittimo e democratico dissenso su qualunque argomento in discussione possa giustificare il tentativo di isolamento di una organizzazione sindacale.

 A livello confederale, tra CGIL, CISL e UIL sono emerse negli anni differenze rilevanti e sostanziali, poi però queste, a partire dalla stipula dell’accordo del 28 giugno, sono state accantonate, privilegiando gli interessi dei lavoratori.

 In un epoca che vede le confederazioni impegnate in un percorso di riunificazione, fondato sulla ricerca degli elementi che accomunano a discapito di quelli che caratterizzano le diverse sensibilità, non trova spazio dunque una visione totalitaria e irrispettosa dell’autonomia di giudizio che è propria di ciascuna parte negoziale.

 Quanto al criterio di attuazione dei cosiddetti "tavoli separati" sarebbe interessante capire quali organismi e quali livelli dovrebbero essere coinvolti, tenuto conto che in Poste italiane convivono: strutture nazionali, regionali e provinciali delle organizzazioni sindacali, le RSU, le RSA, le RLS, i comitati paritetici e gli organismi partecipativi, tutti con corrispondenti livelli di interlocuzione aziendale. In altri termini, un sistema di relazioni sindacali complesso e articolato con ampie aree di autonomia territoriale che, a meno di voler riscrivere il C.C.N.L., non prevede imposizioni dall’alto o di essere regolato come se fosse univoco.

 Così come singolare risulta la posizione di due delle 4 OO.SS. proponenti il ricorso (Uil Post e UGL) che, vantandosi del fatto di far parte della cosiddetta "maggioranza", dimenticano di essere prive di qualsiasi forma di rappresentanza sindacale eletta (RSU).

 Pretendere, dunque, a tutte le latitudini aziendali di replicare fedelmente i comportamenti assunti al centro, manifestando, contemporaneamente, l’impegno a trasferire sempre più autonomia e poteri decisionali verso i posti di lavoro, è contraddittorio, ingannevole, ma soprattutto mortifica la libertà di espressione ed il buon senso.

 Nel frattempo, senza tavoli di confronto, l’azienda ha già provveduto a dare il via all’ennesima riorganizzazione di mercato privati, impattando su orari, procedure e dotazioni organiche degli uffici e si parla già di una nuova riorganizzazione di servizi postali. Ci sono poi tutti gli altri argomenti, non meno urgenti, che da mesi sono rimasti in sospeso: la necessità di definire, dopo l’avvenuta erogazione dell’anticipo, l’accordo sul PDR; la verifica

Insomma, ci sarebbe da lavorare e loro continuano a trastullarsi.

 La Segreteria Nazionale SLC CGIL

0
0
0
s2sdefault

TUTTE LE NOTIZIE

Maiolini (Slc Cgil): decisamente vaghe le ragioni dello "spezzatino" di Poste mobile

  1 Aprile 2016
Nella giornata del 31/3 si è effettuato il confronto, previsto dalla legge in caso di cessioni di ramo di azienda, relativo alla rete fissa di Poste mobile. Così come recita la legge, in caso di cessione la cedente dovrebbe dare spiegazioni in merito alle ragioni ch...

Cestaro (Slc Cgil): il gruppo Poste italiane non è il salvadanaio del Governo

  1 Aprile 2016
È vero: dopo molti anni costellati da scelte governative scellerate e da non scelte colpevoli dovremmo esserci abituati alla assenza di un governo della cosa pubblica. Un governo che dovrebbe essere fondato sulla consapevolezza di essere temporanei amministratori di...

Postel: comunicato ripresa trattative

  23 Marzo 2016
Si è tenuto l’incontro con l’azienda per il proseguimento della trattativa in Postel sui temi relativi all’accordo del 16 Luglio. Abbiamo ritenuto necessario partecipare all’incontro per riportare le istanze sollevate nelle partecipate assemblee, tenutesi in tutti l...

Servizi: Comunicato PCL accordo 24-2-16

  25 Febbraio 2016
Nella giornata di ieri si è firmato l’accordo per il prosieguo dell’implementazione dei modelli di recapito licenziati nell’accordo del 25/9/2015. In premessa alla discussione, dopo mesi di pressanti richieste, si è finalmente ottenuta una data di confronto per affr...

Poste, errore sottovalutare strumentalizzazioni mediatiche e demotivazione

  12 Febbraio 2016
In questi ultimi giorni gli organi di stampa sembrano particolarmente interessati ad evidenziare inefficienze e malversazioni nel settore postale e logistico di Poste Italiane. L'attenzione mediatica non ci stupisce seppure, in taluni casi, ci pare evidente la strum...

Poste, incertezza progettuale: riorganizzazione e sviluppo a rischio.

  3 Febbraio 2016
(download comunicato). In questi ultimi mesi le organizzazioni sindacali sono state impegnate in una negoziazione che aveva il compito di declinare le linee guida del Piano Industriale illustrato a Marzo dall'AD, Ing. Caio. Giova ricordare che uno degli asset di sv...