DICHIARAZIONE DI MASSIMO CESTARO
SEGRETARIO GENERALE SLC CGIL
L’intervento di Poste Italiane su Alitalia è una notizia che lascia perplessi. Naturalmente auspico che l’iniezione di capitali possa consentire quel tanto di respiro alla compagnia di bandiera così da poter meglio negoziare la propria sopravvivenza con i possibili partners stranieri.
E’ altrettanto ovvio che dovremo seriamente valutare le ricadute di tale operazione sul Gruppo Poste Italiane. L’ultima semestrale è stata preoccupante; l’accordo sindacale del Febbraio di quest’anno ha dovuto confrontarsi e gestire una dichiarazione di esuberi pari a circa 10.000 unità; abbiamo chiesto e ottenuto un incontro al MISE, previsto per il 25 ottobre prossimo, per trovare una soluzione ai 600 lavoratori delle agenzie di recapito oggi sulla strada perché Poste non ha rifinanziato i capitolati d’appalto.
La situazione è tutt’altro che rosea e aspettiamo che l’AD Sarmi ci convochi per darci le necessarie rassicurazioni.
Non vorremmo, nel caso Sarmi non fosse riconfermato alla direzione di Poste, che toccasse al prossimo AD allargare le braccia sconsolato per la situazione finanziaria del Gruppo.
E’ utile ricordare che questo di Alitalia è il frutto amaro che dobbiamo al populismo di Silvio Berlusconi; populismo col quale ha svolto la campagna elettorale del 2008, tutta incentrata sull’italianità della compagnia di bandiera. Spero ci si renda conto che i populismi, da qualsiasi parte provengano, non fanno solo danni etici, ma, come si vede oggi, anche drammatici danni economici.