“Non sono una soluzione lo scorporo e la societarizzazione del Bancoposta nè la vendita di Poste Vita s.p.a che realizza il 52% dei ricavi dell’intero Gruppo Poste – ha dichiarato oggi Cinzia Maiolini, segretaria nazionale Slc Cgil al convegno promosso da Cgil e Slc Made for Italy, Poste Italiane e Telecom Italia. Due aziende italiane per il sistema paese.
“Sarebbe un depauperamento della forza di un gruppo di aziende che, con la forte integrazione dei servizi e con l’utilizzo del brand di Poste Italiane intercetta una clientela sempre più vasta di cui può soddisfare le molteplici esigenze come nessuna singola azienda di servizio può fare – prosegue la sindacalista. Assistiamo invece con preoccupazione ad una continua riorganizzazione del settore postale mirata alla mera riduzione dei costi senza una vera prospettiva di rilancio.”
" È necessaria una strategia industriale coraggiosa che recuperi qualità ed efficienza dei servizi postali e segni un sostanziale cambiamento di rotta che identifichi nella rete logistica distributiva di Poste Italiane un segmento in cui fare forti investimenti, utilizzando ed implementando la rete esistente di lavorazione e consegna del prodotto, per l'estensione del business di Poste e la strutturazione di un grande operatore logistico italiano – afferma Maiolini. Una mancanza di prospettiva di rilancio del segmento dei servizi postali sarebbe un errore strategico ed una miopia pericolosa dal punto di vista industriale.”
“Per le aziende postali è necessario consolidare la propria missione storica di servizio universale - conclude la sindacalista - nel campo della comunicazione ordinaria e valorizzare il presidio territoriale utilizzando il sistema a rete che consente di sviluppare il sistema sia distributivo che finanziario verso i cittadini e verso le imprese.
Va rafforzata l'idea di una rete delle reti (fisiche, telematiche, logistiche) che valorizzino ed implementino il ruolo di infrastruttura essenziale per il paese che il Gruppo Poste Italiane può e deve rappresentare.”