Gantry 5

top 1

Gantry 5

top 2

Servizi postali

Nei giorni scorsi abbiamo appreso l’intenzione del Governo di cedere ai privati, entro l’anno,  una quota di partecipazione in Poste Italiane di circa il 30-40%.

Occorre grande attenzione quando si avviano processi di privatizzazione anche in casi come questo dove comunque la parte pubblica rimarrebbe largamente maggioritaria: questo ha la sua importanza, assunta la peculiarità di “servizio pubblico” svolto da Poste. Tuttavia i dubbi si infittiscono se consideriamo almeno due dati. Il primo riguarda la qualità imprenditoriale di quei soggetti privati che si sono misurati con la privatizzazione di asset strategici per il sistema paese; il secondo attiene alla considerazione che il progetto di parziale privatizzazione di Poste sia ispirato – ancora una volta – alla necessità di “fare cassa” e non ad una visione strategica che, invece, questa azienda deve avere. Poiché abbiamo sotto gli occhi tutta intera la vicenda Telecom, sappiamo con quali criteri sia stata fatta la sua privatizzazione; sappiamo che il privato ha fatto infinitamente peggio di quanto non abbia fatto il pubblico; sappiamo che proprio questo Governo e questo Presidente del Consiglio siano rei di una colpevole latitanza (non sapremmo dire anche quanto disinteressata) su una vicenda che, con ogni probabilità, porterà all’impoverimento di una azienda che è stata all’avanguardia a livello mondiale. Sappiamo, cioè, che questo è un paese incapace non solo di sviluppare, ma nemmeno semplicemente di tutelare le proprie eccellenze e ciò per via di una combinazione micidiale tra una politica miope coi pensieri cortissimi e “grandi” imprenditori privati con mani lunghissime.

Anche per queste ragioni l’idea che gli stessi dipendenti di Poste Italiane possano partecipare al “rischio di Impresa” (perché anche di questo si parla) non può che vederci contrari: questa ipotesi segnerebbe, tra l’altro, una novità nel panorama nazionale e nei sistemi di relazioni industriali tra azienda e sindacato e le novità non è sempre detto che siano portatrici di progresso. Tutt’altra cosa, invece, è il rafforzamento della partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa che significa forme migliori e più avanzate di coinvolgimento nelle scelte aziendali, senza scivolare nella cogestione poiché devono rimanere distinte le prerogative della società da quelle delle rappresentanze sindacali.

Infine, abbiamo la preoccupazione, anch’essa fondata, che, al di là dei proclami rassicuranti di queste ore, nel tempo si faccia strada l’idea dello spacchettamento dell’Azienda. Tecnicamente si chiama “valorizzazione degli asset aziendali”: espressione che fa molto effetto nel forbito linguaggio manageriale, ma che in concreto vuol dire “spezzatino” finalizzato a garantire utili agli azionisti.

Per quanto ci riguarda, se privatizzazione dev’essere, la formula che rimane quella più affidabile nel tempo è quella della “public-company”: un azionariato privato “diffuso”,  non concentrato nella mani di pochi, che risponde, nel suo assetto azionario, al criterio di servizio pubblico svolto dall’impresa. Fermo restando tutte le cautele del caso, forse sarebbe il caso di prendere in considerazione la novità di quest’ultimo decennio rappresentata dall’affermazione dei Fondi di Previdenza Complementare: è il risparmio dei lavoratori e, come tale, non deve essere sottoposto a rischi, ma, al tempo stesso, possono essere risorse impiegabili per la crescita e lo sviluppo di aziende di interesse pubblico e di pubblica utilità come senz’altro lo sono Poste Italiane.

0
0
0
s2sdefault

TUTTE LE NOTIZIE

Quale ruolo nel futuro di Poste Italiane al servizio del Paese?

  10 Giugno 2022   poste italiane servizi postali
LA POSTA IN GIOCO Tra digitalizzazione e coesione sociale. Quale ruolo nel futuro di Poste Italiane al servizio del Paese? La SLC CGIL Nazionale organizza una tavola rotonda per riflettere sul ruolo sociale di una delle più grandi aziende italiane, alla luce delle...

Poste Italiane, raggiunto l'accordo sulle politiche attive

  13 Maggio 2022   poste italiane servizi postali
POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO - ANNO 2022 Intesa del 12 maggio 2022  CHIUSO CON SUCCESSO L’ATTESO ACCORDO IN MATERIA DI POLITICHE ATTIVE OLTRE 7000 INTERVENTI DI RINFORZO DEGLI ORGANICI TRA ASSUNZIONI, MOBILITA’  E PERCORSI DI VALORIZZAZIONE DEL PERSON...

Portalettere muore sul lavoro a 29 anni, inaccettabile

È successo di nuovo. Succede tutti i giorni. Succede anche nella Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. Questa volta a non tornare a casa dai propri cari è stata Ambra Sala Tenna, giovane portalettere di 29 anni di Cantù, deceduta questa mattina a...

Poste Italiane: si può ridurre l'orario di lavoro?

  29 Marzo 2022   poste italiane servizi postali
LAVORARE MENO, VIVERE MEGLIO. IN POSTE ITALIANE SI PUÒ? Ne discutiamo martedì 5 aprile alle 17.00, a partire dalla presentazione del libro di Fausto Durante, Lavorare meno, vivere meglio. Partecipano: Fausto Durante, coordinatore Consulta Industriale CGIL Pierang...

Poste Italiane, richiesta incontro unitaria per Comitato Nazionale/OPN

  17 Novembre 2021   poste italiane servizi postali
Roma, 17 novembre 2021. Poste Italiane S.p.A. Dott. Salvatore Cocchiaro Risorse Umane e Org.ne – R.I. Viale Europa, 175 00144 R O M A Oggetto: Comitato Nazionale /OPN. Scriventi Segreterie Nazionali, con la presente, chiedono un incontro urgente in merito alle pr...

Poste Italiane, stop a politiche attive del lavoro di carattere emergenziale

  12 Novembre 2021   poste italiane
POSTE ITALIANE: SLC CGIL, BENE LE STABILIZZAZIONI, MA SULLE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO SERVONO INTERVENTI DI CARATTERE STRUTTURALE Le Politiche attive del lavoro perseguite dall’attuale dirigenza di Poste Italiane presentano aspetti controversi che come Segreter...