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Servizi postali

Nella giornata di ieri, mercoledì 23 giugno, è stata siglata l’ipotesi di Accordo sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il personale non dirigente di Poste Italiane e delle Aziende del Gruppo rientranti nel relativo campo di applicazione.

Il contratto, con riferimento sia alla parte normativa che a quella economica, avrà vigenza fino al 31 dicembre 2023.

Ai fini dell’efficacia del CCNL, la relativa ipotesi di accordo dovrà essere approvata da parte dei dipendenti.

I contenuti principali sono esposti nel documento seguente: rinnovo_ccnl_gruppo_poste_italiane.pdf

Il comunicato stampa del Segretario Generale della CGIL, Maurizio Landini:

Roma 24 giugno - “La firma dell’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro del Gruppo Poste Italiane, da parte dei sindacati di categoria, è una notizia molto positiva per le lavoratrici e i lavoratori del settore”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, commenta l’accordo raggiunto.

“Il riconoscimento di un aumento economico complessivo mensile medio di 110 euro, con un importo una tantum di 1700 euro a copertura del periodo di vacanza contrattuale, - sottolinea il leader della Cgil - è una risposta importante alle giuste attese delle lavoratrici e dei lavoratori che, anche nelle fasi più drammatiche della pandemia, hanno contribuito con il proprio lavoro alla coesione del Paese”.

“E’ Inoltre importante - aggiunge Landini - che non ci sia stato nessuno scambio tra aumenti salariali e diritti normativi ritenuti da noi indisponibili. Come pure è importante che l’intesa preveda l’avvio di un confronto tra le parti per la sperimentazione e la definizione di modelli che favoriscano la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori alle decisioni aziendali”.

“La conclusione positiva del rinnovo contrattuale - prosegue il segretario generale della Cgil - può aiutare, inoltre, a far crescere ulteriormente il ruolo che Poste Italiane potrà avere nei prossimi anni per aiutare lo sviluppo del Paese. Puntando, innanzitutto, a diventare leader nel settore della logistica”.

“Nei prossimi giorni - conclude Landini - nelle assemblee inizierà la consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori ai quali spetta come sempre l’ultima parola prima della firma definitiva del contratto”.



Il comunicato stampa del Segretario Nazionale della SLC CGIL - Area Servizi Postali, Nicola Di Ceglie:

Roma 24 giugno 2021 – La Slc Cgil esprime la propria soddisfazione per la sottoscrizione, in data odierna, dell’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro del Gruppo Poste Italiane.

Le lavoratrici e i lavoratori dell’Azienda “hanno svolto una funzione di primo piano nel garantire la tenuta sociale del Paese, grazie all’impegno costante profuso nel proprio lavoro, anche e soprattutto nei mesi più delicati della pandemia da Covid-19” – dichiara il segretario nazionale Slc Cgil, Nicola Di Ceglie. “Per tale ragione – continua il segretario – consideriamo giusto l’aumento economico complessivo mensile medio di 110 euro, di cui 90 sui minimi tabellari, con un importo una tantum di 1700 euro a copertura del periodo di vacanza contrattuale”.

Inoltre, sottolinea Di Ceglie, “reputiamo importante che tale aumento salariale non costituisca merce di scambio con i diritti fondamentali di lavoratrici e lavoratori – quale quello alla retribuzione della malattia – sui quali, come sindacato, non siamo disposti a contrattare”.
Oltre a ciò, l’intesa raggiunta apre la strada a un confronto tra le parti su aspetti cruciali dell’organizzazione del lavoro, come la definizione di modelli che promuovano la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori nelle decisioni aziendali.

D’altronde, la sottoscrizione del rinnovo del contratto di lavoro è “un segnale positivo circa il maggiore coinvolgimento che il sindacato dovrà avere in Poste Italiane” – aggiunge il segretario – “mentre l’azienda sarà impegnata ad accompagnare il Paese attraverso il processo di digitalizzazione, concorrendo a colmare il digital divide delle aree più marginalizzate”.

Come da prassi sindacale consolidata, si procederà ora a indire assemblee di consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori, il cui assenso è conditio sine qua non perché l’ipotesi di accordo divenga effettiva.

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